
Le nuove normative prevedono pene più severe
Approvata la legge per combattere il caporalato, lo sfruttamento dei lavoratori da parte di intermediari e faccendieri senza scrupolo. Le nuove normative prevedono pene più severe. Potrà essere effettuata la confisca dei beni agli intermediari illegali ai datori di lavoro e alle aziende committenti. Ci sarà anche un aiuto concreto alle vittime del caporalato, con l’estensione delle provvidenze del fondo anti-tratta. Un passo in avanti per combattere il nuovo schiavismo nei confronti di tanti uomini, donne e bambini che come cento anni fa vengono selezionati in base al fisico per essere impiegati nelle campagne o nelle piccole aziende agricole. Le condizioni di lavoro sono massacranti e le paghe sempre più basse. Meno di 20 euro al giorno senza merenda e acqua. E tanti rinunciano e svengono per la fatica e il calore. Ma non hanno scelta. Se rinunciano ci sono centinaia di altri disperati pronti a prendere il loro posto. In Campania sono tantissimi i datori di lavoro e imprenditori che truffano o ingannano i lavoratori stranieri, non corrispondendo loro i salari maturati, o facendoli lavorare in nero. Il caporalato è parte integrante di un’organizzazione del lavoro che si base sullo sfruttamento della forza lavoro. Ci sono i caporali e i sotto-caporali. I caporali non possono gestire tutto. Il caporale può avere quattro o cinque campi di raccolta e manda i suoi “assistenti” a gestire i lavoratori utilizzando squadre di autisti e altri assistenti. Strutture organizzative che possono controllare fino a 600 lavoratori. Le giornate di lavoro durano anche 15 ore consecutive.
Ciro Crescentini