Bruxelles, c’era secondo terrorista nel metrò. Media: “Centrale nucleare era obiettivo”

Il jihadista ancora non identificato è stato ripreso dalla telecamera di sorveglianza mentre trasportava una grossa borsa. Non si sa se sia morto oppure in fuga. I fratelli kamikaze Ibrahim e Khalid el Bakraoui tempo fa avevano piazzato una macchina fotografica nascosta davanti alla casa del direttore di un programma di ricerca e sviluppo nucleare

E’ stato ripreso dalla telecamera di sorveglianza mentre trasportava una grossa borsa. C’era un secondo uomo con Khalid El Bakraoui, il kamikaze che si è fatto esplodere nella metropolitana di Bruxelles, causando la morte di 20 persone. Lo riferisce la tv pubblica belga Rtbf. Ancora sconosciuta l’identità del secondo terrorista. Non è noto nemmeno se sia morto nell’attentato o se sia in fuga.

 

LA CENTRALE NUCLEARE – Nelle indagini avanza un sospetto agghiacciante. Secondo il quotidiano la Derniere Heure, l’arresto di Salah Abdeslam e del suo complice Choukri a Molenbeek ha fatto accelerare i piani della cellula jihadista, il cui primo obiettivo era il sistema nucleare belga. Dh, citando fonti di polizia, riferisce che erano proprio i fratelli kamikaze el Bakraoui i due che avevano piazzato una macchina fotografica nascosta davanti alla casa del direttore di un programma di ricerca e sviluppo nucleare. Il video di 10 ore, contenuto nella fotocamera, era stato recuperato in una successiva perquisizione a dicembre, in occasione dell’arresto di Mohamed Bakkali.

 

SALAH NON SI OPPONE A ESTRADIZIONE – Non si opporrà all’estradizione in Francia, come sembrava in un primo momento. Salah Abdeslam vuole tornare a Parigi “il più presto possibile”, afferma il suo avvocato Sven Mary, secondo quanto riportano i media. Le Soir aggiunge che il legale è stato aggredito da uno sconosciuto, che lo accusava di difendere un terrorista, ma ha “avuto la meglio”. Il difensore di Salah ha comunque deciso di chiudere il proprio ufficio per salvaguardare i suoi collaboratori.

Intanto, ai media fuori dalla Camera di Consiglio di Bruxelles che deve confermare l’arresto del suo assistito, Sven Mary dichiara che l’ex super ricercato “è rimasto muto” davanti agli inquirenti, dopo gli attentati a Bruxelles.

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