Basaglia: compie 40 anni la legge che ha ridato dignità ai “matti”

 

A Napoli sono circa 16 mila le persone con disturbi psichici

“Pazzi o cittadini? Come è cambiata l’informazione a 40 anni dalla legge Basaglia”. Questo il titolo dell’incontro promosso dal gruppo di imprese sociali Gesco, con l’Ordine dei Giornalisti della Campania, e rivolto ai giornalisti, tenutosi  all’Emeroteca Tucci di Napoli

Dopo i saluti di Ottavio Lucarelli (presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania), si è aperta una discussione interessante, Interessanti gli interventi di Fedele Maurano, direttore Dipartimento Salute Mentale Asl Napoli 1 Centro; Sergio D’Angelo, presidente di Gesco; Marco Rossano, sociologo visuale, ideatore del Premio Cinematografico Fausto Rossano sulla salute mentale. La giornalista Ida Palisi ha efficacemente gestito, moderato il dibattito.

La legge  180 in tema di ‘Accertamenti e trattamenti sanitari volontari e obbligatori’ fu presentata in  Parlamento da Bruno Orsini, psichiatra e politico della Democrazia Cristiana. Da sempre però è associata a Franco Basaglia, psichiatra veneziano a principale esponente del movimento anti-istituzionale. La legge fu approvata il 13 maggio 1978 favorando la rivoluzione degli istituti psichiatrici italiani, stabilendo la chiusura dei manicomi.

Una riforma che ha restituito dignità e una dimensione sociale a migliaia di persone fino ad allora confinate in strutture ospedaliere con centinaia (in alcuni casi migliaia) di posti letto, dominate da logiche repressive molto simili a quelle del carcere. Il principio dell’assistenza territoriale rispetta la storia dei pazienti, considerati cittadini con i loro diritti e non soggetti pericolosi da rinchiudere”

La legge Basaglia è finora l’unico esempio in Europa di legislazione che ha disposto la chiusura completa degli ospedali psichiatrici e la sostituzione del sistema ospedaliero con un sistema di servizi basati sul territorio”.

Il processo di chiusura di tutti gli ospedali psichiatrici si concluse nel 1997. Parallelamente nei primi anni ottanta si svilupparono i  servizi territoriali. Attualmente il territorio nazionale è coperto da 183 Dipartimenti di Salute Mentale, organizzati in livelli di assistenza che prevedono servizi ambulatoriali, servizi di assistenza domiciliare, strutture residenziali e semiresidenziali e gli Spdc (servizi psichiatrici di diagnosi e cura), unità di 15 posti letto all’interno degli ospedali generali.

“Una rivoluzione che, nonostante gli aspetti positivi, si è rivelata incompiuta, soprattutto per le differenze marcate nella sua applicazione a livello regionale – ha sottolineato Sergio D’Angelo presidente Gesco – La 180 è  una legge quadro, scarna, e non è mai entrata nel dettaglio scaricando  i pazienti psichiatrici sulle famiglie”. D’Angelo ha evidenziato il ruolo fondamentale che svolgono quotidianamente le cooperative, le aziende sociali sul territorio con la massiccia presenza di operatori che garantiscono con professionalità decine di  servizi di assistenza e di sostegno sui territori e a livello domiciliare.

A Napoli sono circa 16 mila le persone con disturbi psichici in cura ai servizi di salute mentale, e di queste circa 2 mila sono minorenni. A ciò bisogna aggiungere un dato “sommerso” di circa 600 ragazzi all’anno che si rivolgono al pronto soccorso per situazioni di emergenza: disturbi psichici collegati all’abuso di droghe o di alcol.

“Continuiamo a garantire l’applicazione della legge 180 per mettere sempre al centro le persone, le loro storie, i loro bisogni, i loro sogni, i loro diritti,. Garantiamo ancora dieci servizi territoriali aperti 24 su 24 con la garanzia cioè di accedere sempre in ogni ora della giornata e  in ogni giorno dell’anno, con risorse che stanno sempre più impoverendosi. Con l’impegno quotidiano degli operatori seguiamo migliaia di persone che soffrono di vari disturbi di natura psichica e stiamo provando a continuare ad esistere e a resistere, perché penso che il fatto di non avere manicomi è una grande conquista e non dobbiamo tornare più indietro”, ha puntualizzato il direttore del Dipartimento di Salute Mentale della Asl Napoli 1 Centro Fedele Maurano

E uno dei segni che a Napoli i sofferenti  psichici vengono seguiti attraverso programmi di cura personalizzati h 24 è il numero basso dei TSO, i trattamenti sanitari obbligatori.

                                                                                             Ciro Crescentini

 

Condividi sui social network
  • gplus
  • pinterest