Arzano, Napoli: oggi Giuseppe non tornerà a casa: è morto di lavoro

La Uil: “istituire una procura speciale sulla sicurezza”

Ancora un incidente sul lavoro. La vittima, Giuseppe Lisbino un operaio di 44 anni, originario di Frattaminore. Ha perso la vita ieri pomeriggio ad Arzano, in provincia di Napoli, dopo essere caduto dal tetto di un capannone. L’uomo era impegnato nella istallazione di alcuni pannelli fotovoltaici in un’azienda, quando per cause in corso di accertare ha perso l’equilibrio precipitando da un’altezza di 10 metri. Indagano i carabinieri.

Puntuali le dichiarazioni dei responsabili delle organizzazioni sindacali confederali territoriali.

Altri due morti sul lavoro, un’escalation tragica che sembra inarrestabile. Sono necessari interventi più forti e mirati”, così Giovanni Sgambati, segretario generale della UIL di Napoli e Campania ha commentato la notizia. “Non è la prima volta che denunciamo che sulla sicurezza sul lavoro non bastano gli strumenti che esistono, ha aggiunto Sgambati, prima di tutto va riconosciuto l’omicidio sul lavoro, così come crediamo che vada instituita una procura speciale sulla sicurezza sui luoghi di lavoro.“Non bastano gli ispettori, serve diffondere una cultura della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, lo possiamo fare insieme sindacati e associazioni datoriali. Inoltre, voglio aggiungere, che anche l’età per certi lavori va cambiata, non si può salire su di un’impalcatura a più di sessant’anni. Le pensioni per alcune tipologie di lavoro vanno riviste“.

Sull’incidente è intervenuto anche il segretario generale della Cgil Napoli e Campania. “Due morti in 24 ore, quattro in una settimana. Ormai non ci sono altre parole da usare: siamo di fronte ad una vera e propria strage quotidiana. Napoli e la Campania continuano a pagare un prezzo altissimo, tra i territori in Italia dove si muore di più sui luoghi di lavoro. Ora basta: è il momento di porre un argine concreto mettendo in campo ogni strumento possibile e necessario, dalla prevenzione alla formazione fino alla certezza della pena per chi è responsabile di queste morti – ha dichiarato Ricci. “Appena ieri – ha ricordato Ricci – Cgil, Cisl e Uil hanno scritto al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ringraziandolo per la sensibilità mostrata negli ultimi tempi sul tema della salute e della sicurezza sul lavoro e chiedendo un’attenzione straordinaria a tutte le Istituzioni nella battaglia per isolare quelle imprese e quei datori di lavoro che non garantiscono il rispetto delle norme”. “Gli intenti e le parole – ha concluso Ricci  non bastano più: servono azioni concrete e immediate partendo dal rispetto della Costituzione

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