A Castel Volturno sequestrato il villaggio vacanze abusivo dei boss

Decreto della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere

Dai container a piccoli manufatti in cemento, per poi diventare negli anni delle villette del tutto simili a quelle che si vedono nei villaggi vacanza. È il ‘quartiere’ completamente abusivo realizzato a Castel Volturno, comune del litorale casertano, dal clan Belforte di Marcianise, a partire dal 1980, quando ancora la località balneare era gettonata e frequentata da migliaia di cittadini casertani e napoletani, e tutti ci tenevano a costruirsi il proprio ‘buen retiro’ tra la verde pineta e le dune che caratterizzano la lunga striscia costiera castellana.


Uno scempio ambientale noto a tutti, anche ai tanti amministratori locali succedutisi nel tempo, su cui è intervenuta ora la magistratura, con un’indagine della Procura di Santa Maria Capua Vetere che ha emesso un decreto di sequestro preventivo per 43 immobili edificati su suolo demaniale, di cui sette occupati da prossimi congiunti dei due capi e fondatori del clan, Salvatore e Domenico Belforte, da anni in carcere.

Nelle villette finite sotto sequestro c’erano, a godersi le vacanze, la sorella e il fratello dei due boss, ovvero Rosa e Pasquale, con i loro stretti parenti, in totale una ventina di appartenenti alla famiglia criminale casertana, tra le complessive 65 persone identificate e sgomberate dai carabinieri e dalla Guardia Costiera dell’ufficio marittimo di Pozzuoli.


Furono proprio Salvatore e Domenico ad iniziare insieme al fratello Pasquale, imprenditore edile, l’edificazione del ‘villaggio’ alla località Bagnara di Castel Volturno. In quegli anni i boss e i familiari si arrangiavano in abitazioni di fortuna, in container e poi in manufatti in cemento, ma comunque passavano tutti insieme le vacanze estive.


Le gravi vicissitudini giudiziarie degli ultimi anni, tra arresti e pentimenti, hanno oggettivamente depotenziato la potente cosca operante nell’area di Terra di Lavoro compresa tra la città di Marcianise e il capoluogo Caserta: i capi Salvatore e Domenico sono finiti in carcere, così tanti familiari tra mogli, figli, nuore e generi, ma il quartiere vacanze dei Belforte è cresciuto, diventando un’enclave, quasi un villaggio privato che ogni estate si anima. E così l’arrivo di carabinieri e guardia costiera ha in pratica interrotto le vacanze agli esponenti della famiglia Belforte.


Il provvedimento di sequestro preventivo emesso dalla Procura sammaritana (procuratore Pierpaolo Bruni e sostituto Nicola Camerlingo) è stato anche convalidato dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Santa Maria Capua Vetere.


L’indagine che ha portato al sequestro è stata voluta dall’ufficio inquirente, ed effettuata dai Carabinieri di Mondragone (Reparto territoriale e Tenenza di Castel Volturno) e dalla Guardia Costiera, anche per dare un segnale alla cittadinanza, dal momento che nessuna denuncia o segnalazione di abusivismo è arrivata alle forze dell’ordine e alla magistratura

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