Gli artisti in cartellone e gli appuntamenti musicali
A ridosso dell’inaugurazione della nuova Stagione Teatrale – prevista al Teatro San Ferdinando il 17 ottobre con il debutto in prima nazionale de La grande magia di Eduardo De Filippo con la regia di Lluís Pasqual – lo Stabile di Napoli presenta anche la programmazione del Ridotto, la sala al primo piano del teatro di Piazza Municipio da sempre aperta alla ricerca di nuovi linguaggi e ad autori e registi di nuova generazione.
A partire da novembre 2019 e fino a maggio 2020 saranno undici i titoli in programma proposti dallo Stabile a completare la sua ricca “Stagione della grande magia”.
Titoli che vanno da gioielli come il wildiano La ballata del carcere di Reading, 4.48 Psychosis di Sarah Kane, Oh scusa dormivi di Jane Birkin, a nuove scritture come Tossine di Tony Laudadio o Replay di Antonio Marfella; da opere come Il dito di Doruntina Basha, a testi come Penelopedi Matteo Tarasco, Edendi Fabio Pisano, Napoli mon amour, dal romanzo di Alessio Forgione, Selene. Personaggi in cerca di libertàdi Emanuele D’Errico, fino al singolarissimo Dov’è la vittoria.
Si parte il 14 novembre, con repliche fino al 17, con lo spettacolo presentato dalla compagnia Ortensia T, La ballata del carcere di Reading di Oscar Wilde, diretto e interpretato da Roberto Azzurro, accompagnato al pianoforte da Matteo Cocca. Wilde scrive la sua “ballata” in seguito ai due anni di detenzione, dal 1895 al 1897, presso il carcere di Reading Gaol, condannato per sodomia. Pubblicato nel 1898 la “ballata” è un componimento poetico che restituisce il dolore di un’esperienza terribile e sconcertante, ma che lo scrittore rende un autentico atto di denuncia sulla detenzione e sul feroce rituale dell’esecuzione capitale di cui Wilde è diretto testimone.
Dal 3 all’8 di dicembre va in scena Replay, testo di Antonio Marfella, che firma anche la regia, con protagonista, in tutti i sensi, Angela Pagano. Lo spettacolo, infatti, racconta un lato inedito, una “passione privata” della nota attrice, come spiega l’autore della pièce: «Che una Signora della Scena coltivi, con la passione per il teatro, quella per lo sport e per il calcio in particolare, può anche sorprendere; che tale passione l’abbia indotta a rinunciare a scritture estive in occasione dei Mondiali di Calcio, perché non le basta vedere soltanto l’Italia, a ben giudicare, sorprende un po’ meno, essendo le grandi attrici capaci di “passioni estreme”. Ciò che invece scandalizza è il fatto che la suddetta Signora della Scena si dichiari orgogliosamente romanista!». La produzione è di Magazzini di Fine Millennio.
L’11 dicembre il Ridotto ospita una rappresentazione di 4.48 Psychosis di Sarah Kane, nellatraduzione di Barbara Nativi e la regia di Valentina Calvani. Interpretato da Elena Arvigo, su musiche originalidi Susanna Stivali, lo spettacolo è uno degli appuntamenti del convegno internazionale di studi I am much fucking angrier than you think: Sarah Kane vent’anni dopo a cura di Roberto D’Avascio (Università di Salerno) e Bianca Del Villano (Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”).
Dall’8 al 19 gennaio l’atteso debutto di Tossine, testo di Tony Laudadio che, su regia di Monica Nappo, ne è anche interprete insieme a Ivan Castiglione e Teresa Saponangelo.
Un noir sui rapporti di coppia non privo di humor. In questo spettacolo, l’attrice e regista Monica Nappo e Tony Laudadio, attore di teatro e di cinema oltre che autore di testi teatrali e letterari, incrociano i loro multiformi talenti, in un singolare viaggio nei territori dei rapporti di coppia. Una coppia affiatata come tante, che come tante pensa di conoscersi davvero bene. Con loro, il personaggio interpretato da Ivan Castiglione, completa un terzetto all’apparenza proprio come noi, in un salotto di una qualsiasi casa. Lo spettacolo è una produzione del Teatro Stabile di Napoli-Teatro Nazionale.
Dal 30 gennaio al 9 febbraio tocca invece a Oh scusa dormivi, un testo scritto da Jane Birkin, anche questo dedicato al tema delle relazioni di coppia, messo in scena dal regista Marcello Cotugno e interpretato da Anna Ammirati (che sarà affiancata da un altro attore in via di definizione). Una donna, afflitta dall’insonnia, una notte confessa al marito di nutrire molti dubbi sulla loro relazione. La produzione è del Teatro Stabile di Napoli-Teatro Nazionale con Khora.Teatro.
Il 20 febbraio, con repliche fino al 1 marzo, debutta, sempre su produzione dello Stabile, lo spettacolo Il dito, testo della giovane drammaturga kosovara Doruntina Basha nella traduzione italiana di Elisa Copetti. Su regia e costumi di Carlo Sciaccaluga ne sono protagonistele attrici Chiara Baffi e Alessandra Pacifico Griffini.Due donne, la madre e la moglie di un uomo scomparso durante la guerra in Kosovo (1998/1999), per superare il dolore del lutto e della perdita si raccontano mondi ideali in cui vorrebbero vivere, creando realtà in cui il dolore non esiste.
Dal 10 al 15 marzo va in scena lo spettacolo Penelope, drammaturgia e regia di Matteo Tarasco, interpretato da Teresa Timpano. Le più atroci conseguenze dell’amore ripercorrendo l’Odissea dal punto di vista di Penelope che, ormai defunta, racconta il ritorno di Ulisse come mai è stato raccontato. Le musiche originali sono di Mario Incudine.
La produzione dello spettacolo è di Scena Nuda–Festival Miti Contemporanei e Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria.
Dal 26 marzo al 5 aprile è la volta di Eden, testo di Fabio Pisano – il giovane drammaturgo napoletano insignito del Premio Hystrio / Scritture di Scena – firmato dal regista Pierpaolo Sepe e interpretato da Giovanni Ludeno e Monica Nappo. La storia d’amore o di memoria di due sposi, Eva e Adamo, che dinanzi all’imbrunire delle loro vite cominciano a dimenticare tutto. Consapevoli, decidono di dirsi tutta la verità sul loro matrimonio.
Dal 23 aprile al 3 maggio il debutto in prima nazionale di Napoli mon amour, dall’omonimo romanzo di Alessio Forgione pubblicato da NNEDITORE nel 2018, nell’adattamento di Mariano D’Amora con la regia di Rosario Sparno. Una storia lucida e a tratti febbrile, che ha il ritmo di una corsa tra le leggi agrodolci della vita e i chiaroscuri dell’innocenza, caratterizzata da una lingua incalzante, sonora, intessuta di tenerezza. “Protagonisti della storia sono il trentenne Amoresano e questa Napoli, una Napoli grigia, notturna…Una Napoli che è condanna azzurro mare”. (Il cast della produzione – che è del Teatro Stabile di Napoli-Teatro Nazionale – è in via di definizione).
Dal 14 al 24 maggio va in scena Selene – Personaggi in cerca di libertà, un progetto di Putéca Celidònia su drammaturgia e regia di Emanuele D’Errico, con Clara Bocchino, Marialuisa Diletta Bosso, Teresa Raiano,Dario Rea, Umberto Salvato.La produzione è del Teatro Stabile di Napoli – Teatro Nazionale in collaborazione con Mutamenti/Teatro Civico 14. “Dove vivono i personaggi prima di andare in scena? Dove vanno quando il sipario si chiude? E se vivessero tutti in un limbo in attesa di essere evocati?”. Queste le domande che si è posto Emanuele D’Errico, giovane talento emerso dal primo triennio della Scuola del Teatro Stabile di Napoli, così come tutti gli altri protagonisti dello spettacolo.
Appuntamento EXTRA quello dell’8, 9 e 10 maggio alla Sala ASSOLI di Vico Lungo Teatro Nuovo, dove, sempre nell’ambito della programmazione del Ridotto, va in scena Dov’è la vittoria di BEstand: Agnese Ferro, Dario Postiglione e Giuseppe Maria Martino che firma anche la regiadello spettacolo, con protagonisti Martina Carpino, Luigi Bignone, Manuel Severino. Laproduzione è del Teatro Stabile di Napoli-Teatro Nazionale e Casa del Contemporaneo.Menzionato all’edizione 2019 di Nuove Sensibilità 2.0 Teatro e Musica, premio promosso dal Teatro Pubblico Campano, Dov’è la vittoria racconta le vicende di tre attori, Martina, Massimo e Tullio, che ispirati dalla situazione politica attuale, sono nel pieno di un processo creativo. Stanno costruendo un personaggio controverso, a tratti grottesco, in parte imprendibile: Vittoria Benincasa, leader di un partito di estrema destra, candidata alla presidenza nelle imminenti elezioni.