La dea Tara e il potere degli oggetti di culto

In alcune valli remote del Nepal e del Tibet si trovano oggetti sacri e venerati della dea Tārā. Le popolazioni locali le attribuiscono proprietà magiche e curative, apportatrice di benessere e simbolo di protezione

Tārā è la più potente Dea del buddhismo tibetano, manifestazione della Dea Madre, l’aspetto femminile di Dio. E’ venerata da milioni di persone in molte sue forme, ed ha grande potere in ogni ambito dell’esistenza umana.
E’ chiamata la Liberatrice e la Madre di tutti i Buddha: è attiva, compassionevole, protettrice. Si dice che, quando è invocata, arrivi veloce come il vento ad aiutare le persone in difficoltà.
Nessuna entità oscura o negatività può resisterle.

 

In alcune valli remote del Nepal e del Tibet si trovano oggetti sacri e venerati della dea Tārā. Le popolazioni locali le attribuiscono proprietà magiche e curative, apportatrice di benessere e simbolo di protezione. Un monaco nepalese sostiene che credere in Tārā significa trovare una protettrice potente e amorevole che ci può aiutare a risvegliare la nostra divinità interiore. La dea dissolve il karma negativo, fa guadagnare Karma positivo ed eleva profondamente lo spirito.
Tārā come simbolo divino e mistico a cui la gente si rivolge per far sì che le richieste d’aiuto vengano esaudite, che le preghiere si trasformino in realtà…

La meditazione e la giusta concentrazione, ottenute con la consapevolezza di trovarsi dinnanzi ad un oggetto sacro e venerato da milioni di persone, generano nel nostro subconscio, delle onde cerebrali positive che appartengono ad un livello superiore, il cosiddetto “settimo senso”, cioè quella sfera del nostro IO inconscio racchiusa e nascosta nel nostro animo, avvolta e protetta come nel grembo materno, da una sorta di liquido amniotico ancestrale, che si nutre e si rigenera nell’energia cosmica. L’effetto del simbolismo della dea Tārā è assimilabile al concetto olistico secondo il quale le proprietà di un sistema non possono essere spiegate esclusivamente tramite le sue componenti o, aggiungerei, tramite i meccanismi classici e universalmente riconosciuti che la scienza ci mette oggi a disposizione. Parafrasando Jung, una delle possibili spiegazioni sull’efficacia dei simboli e l’effetto di benessere che da essi si genera, probabilmente fa ricercata anche negli astri e nella “psicologia millenaria” in essi rinchiusa, l’umano “scrigno magico” che ognuno di noi porta con sé e che solo con dedizione e studio possiamo rigenerare. Ulteriori approfondimenti nel blog alla sezione: http://www.astrologiadiplatone.com/il-blog/www.astrologiadiplatone.com.

Maurizio Platone

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