I rischi del regionalismo differenziato: a Napoli confronto con Nugnes ed Epifani

Venerdi 10 maggio, alle 10, presso l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, si tiene il dibattito organizzato dall’associazione e-Laborazione. Il titolo: “Una e indivisibile? Così è…se vi pare!”

Il professor Giuliano Laccetti, ordinario di Informatica alla Federico II, presenta l’iniziativa

“Il costo della vita al Sud è più basso che al Nord. Giusto che gli stipendi al Nord, quindi, siano più alti”. “Le regioni del Nord pagano più tasse, è giusto quindi che nelle regioni del Nord rimangano molti più soldi di quelli che in realtà vengono poi loro assegnati”. “Al Sud dovette metterci più impegno, più lavoro, più sacrificio!”

Ecco, alcune frasi che mettono in evidenza alcuni tra i più triti luoghi comuni (e quindi SBAGLIATI) sul Mezzogiorno. Sulla economia nazionale. Su come vengono suddivisi e assegnati i finanziamenti derivanti dal gettito fiscale complessivo.

Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna, sulla base degli articoli 116 e 117 della Costituzione (nel “famigerato” Titolo V, modificato nel 2001, con un governo di centrosinistra a guida Giuliano Amato, e poi confermato da successivo referendum popolare), hanno chiesto maggiore autonomia su varie materie (Veneto e Lombardia su 23 materie, TUTTE quelle possibili, l’Emilia “solo” su 15 di esse), chiedendo nel contempo le risorse per gestire queste nuove responsabilità. La richiesta, eversiva, secondo molti anticostituzionale, è stata acutamente definita dal Gianfranco Viesti una “secessione dei ricchi”.

Molti sono i temi in ballo. Di fatto verrebbero espropriati della competenza statale tutti i grandi servizi pubblici nazionali e verrebbe meno qualsiasi possibile programmazione infrastrutturale in tutto il Paese.

Ma è sulla sanità e sulla istruzione che, ad avviso di molti, si gioca la partita più decisamente “politica” e “ideale”. Sanità e istruzione, materie che si vorrebbero regionalizzare (la Sanità in parte lo è già), costituiscono, al contrario, due dei principali pilastri della coesione nazionale, della esistenza stessa della nazione.

Fin’ora solo un pugno di intellettuali ed accademici (Villone, Giannola, Lucarelli, Esposito, e pochi altri) stanno cercando di informare e di “smuovere” le coscienze.

Partiti e corpi intermedi tendono a restare “silenti” o “timidi” o “non chiari” nelle loro prese di posizione. Questo un altro tema su cui dibattere: c’è un egoismo dei ricchi, dei nordisti, nascosto, anche a sinistra, nei sindacati, nelle associazioni di categoria?

Venerdi 10 maggio, alle 10:00, presso l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, organizzata dall’associazione politico-culturale e-Laborazione, si terrà una manifestazione/dibattito, “UNA E INDIVISIBILE? COSI’ E’ … SE VI PARE”, che vedrà confrontarsi l’economista Luca Bianchi, direttore SviMez; il giornalista Marco Esposito, caporedattore Economia de Il Mattino e autore, tra l’altro, di un fortunatissimo pamphlet, Zero al Sud, in cui descrive minuziosamente gli squilibri e i “trucchi” già ora in atto ai danni del Sud; il vicesindaco di Napoli, Enrico Panini, vicesindaco di Napoli, il prof. Massimo Villone, emerito di diritto costituzionale, una delle menti più lucide e coraggiose che si stanno battendo in questa sfida; ed i parlamentari (di opposizione e di governo) Guglielmo Epifani e Paola Nugnes.

Io, presidente del Comitato Scientifico dell’associazione, introdurrò la discussione, mettendo sul tappeto alcuni tra i principali e pericolosi aspetti ed argomenti di questa secessione dei ricchi, cercando di stimolare i prestigiosi relatori a dire la loro su questi ed altri temi.

Il tutto sotto la sempre attenta e brillante “moderazione” del notaio Dino Falconio, presidente dell’associazione e-Laborazione, che legherà tra loro i vari interventi.

Giuliano Laccetti 

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