Di scena al Pan l’avanguardia della Galleria San Carlo

L’esposizione, che raccoglie le opere di quattro esponenti del movimento fondato da Raffaele Formisano, sarà visitabile nella struttura di Via dei Mille sino al prossimo 20 giugno

Un omaggio a Raffaele Formisano, fondatore di una delle Gallerie private napoletane del dopoguerra mediante la quale poterono esprimersi i desideri di sperimentazione e di rinnovamento artistico delle giovani generazioni. Questa, forse, la finalità principale di una mostra inaugurata nel pomeriggio di venerdì 20 maggio al Pan di Napoli ed intitolata “Avanguardia a Napoli: dalla galleria San Carlo all’Internazionale Madì”.
Patrocinata dal nipote Giovanni, l’esposizione accoglie le opere di quattro esponenti del movimento fondato da Formisano la cui attività iniziando a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso è poi confluita nel più rinomato contesto del Materialismo Dialettico, nato in Argentina a sua volta sulla scia delle poetiche del Costruttivismo e del Concretismo. “Con questa mostra abbiamo colmato delle lacune e provato a correggere alcuni limiti di provincialismo che spesso affliggono il dibattito e la ricerca storico-documentaria sui linguaggi del contemporaneo nella nostra città – afferma Nino Daniele, Assessore alla Cultura del Comune di Napoli nell’introduzione al catalogo della mostra curato da Luigi Paolo Finizio – Napoli è considerata, da determinati punti di vista analitici, solo come percorsa da fenomeni imitativi e di ricezione passiva di impulsi provenienti da altri centri creativi.

 

La mostra dà chiaro e forte segno che il confronto è sempre autonomo-dialettico e che si riceve, ma tante volte si restituisce con nuove aperture e inedite perlustrazioni”. I quattro artisti della Galleria San Carlo, pertanto, hanno avuto il merito di saper rappresentare “i sommovimenti e i sussulti” che giorno per giorno investivano la vita sociale di Napoli e dell’Italia negli ultimi decenni del Novecento. Ad un’instabilità dai contorni politici si richiamano ad esempio i fotomontaggi ritoccati con pastello di Antonio Perrottelli, dedicati alla figura di Giulio Andreotti; una simile inquietudine è riscontrabile altresì nei suoi prodotti di geometria, transmultimediale e su piani paralleli, in tecnica mista. Ricorrente nelle opere di Alberto Lombardi, invece, l’uso del forex per la rappresentazione del mare (la serie Thalassa), materiale sovente dipinto ed associato al plexiglas per la creazione di simbolismi (Alpha e Omega).

 

Dal taglio autobiografico, inoltre, alcuni suoi pezzi (Fetiche) in cui non disdegna il ricorso al tradizionale olio su tela. Alle varie fasi Madi appartengono invece le opere esposte di Renato Milo: dai rombi di plexiglas, spesso colorati, o dall’”Evanescenza plastica”, esito di una profonda ricerca sullo spazio, si passa ad opere di natura prettamente commerciale (Cocaina). Specializzato negli acrilici Enea Mancino il quale dalle “Superfici in tensione” su tela degli esordi sceglie successivamente negli anni della maturità come supporto il forex (Croma cartesiano) combinandolo spesso con l’alluminio. Ad arricchire, infine, il corpus espositivo alcune fotografie storiche riguardanti momenti salienti dell’attività della Galleria San Carlo, in particolar modo l’incontro tra Raffaele Formisano e l’attrice Ingrid Bergman e la collaborazione con lo scultore Giò Pomodoro.
“Avanguardia a Napoli: dalla Galleria San Carlo all’Internazionale Madì” sarà visitabile sino al prossimo 20 giugno durante il regolare orario di apertura del Pan.

Angelo Zito

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