Castel dell’Ovo, in mostra i Signori del Tempo di Otello Pagano

Inaugurata la personale del pittore torinese che annovera al suo interno i ritratti di alcuni atleti partecipanti alle Paralimpiadi di Rio de Janeiro

Dai ritratti di alcuni atleti partecipanti alle recenti Paralimpiadi di Rio de Janeiro un innovativo linguaggio artistico contemporaneo. E’ stata inaugurata nella mattinata di oggi, mercoledi 7 dicembre, al Castel dell’Ovo di Napoli “…Da Rio i Signori del Tempo”, personale del pittore torinese Otello Pagano, già esposta lo scorso settembre nell’ambito della manifestazione sportiva internazionale tenutasi in Brasile.
Nella presentazione al pubblico l’autore ha spiegato la peculiarità di alcuni elementi stilistici: anzitutto, la costante presenza nei volti degli atleti di una metà scura non identificabile: “In ogni uomo c’è sempre una componente impenetrabile, privata , che anche nei personaggi noti va assolutamente tutelata – ha affermato Pagano – Reputo questo singolare espediente come frutto della mia poetica concettuale alla quale comunque associo spesso tracce di pittura rossa, ricordo della mia formazione giovanile da impressionista. Attorno a ciascun atleta ho poi provveduto a creare un particolare contorno, eseguito con una tecnica da me introdotta nel 1996, il metodo Pagano, che consentirà alla vernice di acquisire una sembianza “anticata” dopo circa dieci anni dalla conclusione dell’opera. La resa policroma dei piani di fondo è stata, infini, dettata dalla volontà dei soggetti immortalati i quali hanno espresso, ciascuno, la propria preferenza per almeno un determinato colore”.

 

 
Alla ricca gallery dedicata ai protagonisti delle Paralimpiadi (dalla tennista Marianna Lauro alla velista Marta Zanetti nonché al napoletano Vincenzo Boni, vincitore di una medaglia di bronzo nei 50 m di nuoto stile dorso ) si unisce una seconda sezione “introspettiva” contenente vari lavori di Pagano dai quali traspaiono chiaramente le premesse artistiche concettuali della maturità, rivolte soprattutto alla dimensione umana: da “Noi come manichini”, possibile emblema di una società basata sul consumismo, a “Muse”, omaggio alle arti, in cui la rappresentazione di un violoncello attraverso un curioso gioco d’ombra riesce a riprodurre al tempo stesso i profili contrapposti di due seni. Fra gli altri temi della poetica dell’autore qui emergenti, il valore romantico del paesaggio, dipinto con tonalità ora chiare (“Riflessi…oni”) ora scure da natura morta (“La divina tragedia”); l’importanza della cultura espressa da una serie di libri disposti in prospettiva (“La rue de la culture”); il risvolto autobiografico della memoria che trova rappresentazione nell’ammirazione di un quadro di Ingres collocato nell’atelier dell’allora giovanissimo pittore (“1814-2012. Viaggio spazio – temporale”).
“…Da Rio i Signori del Tempo” sarà visitabile gratuitamente sino al prossimo 8 gennaio nei seguenti orari: dal lunedì al sabato dalle 10 alle 18; la domenica ed i festivi dalle 10 alle 13,30.

Angelo Zito

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