Bianchi, gli ex alunni vogliono salvare l’istituto: presentato un piano ai Barnabiti

Proposto l’acquisto della storica sede, da associare alla gestione della scuola. Si attende una risposta dei religiosi

L’obiettivo è quello di scongiurare la chiusura dello storico istituto napoletano dei Barnabiti, afflitto da problemi economici. L’associazione ex alunni scende in campo per salvare il Bianchi. Una decisione maturata prima che fosse ufficializzata la volontà di cessare l’attività, nell’aria da tempo, attraverso la lettera inviata dal rettore, padre Giuseppe Montesano, alle famiglie degli studenti, ai docenti e al personale Ata. L’associazione ex alunni ha proposto alla congregazione un ventaglio di possibilità per evitare la chiusura, dal sostegno esterno al fitto di ramo d’azienda, passando per formule di cogestione. Tra gli ex allievi è stato trovato un acquirente dell’antica sede di Palazzo Falcone, che i Barnabiti sono orientati a cedere. “Nonostante le cifre proibitive del complesso immobiliare” si fa notare. L’associazione, guidata dall’avvocato Riccardo Guarino, ha redatto un piano finalizzato a garantire la continuità della missione educativa, mantenendo invariato l’organico dei docenti. Ora l’ultima parola spetta ai proprietari. “L’Istituto Bianchi esiste dal 1870- afferma l’associazione ex alunni – E’ stato un punto di riferimento culturale, formativo, didattico, religioso, spirituale per l’intera città. Non può considerarsi solo un immobile, né tantomeno può essere un bene sacrificabile al fine di ripianare una situazione debitoria. La cultura non è alienabile”.

Barbara Tafuri

Gianmaria Roberti

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