Passeggiate sì o no? In Campania le forze dell’ordine seguono De Luca, non il Viminale

Testimonianze da fonti delle forze dell’ordine: “Qui si continua a sanzionare le uscite non giustificate, anche dopo la circolare del ministero dell’interno”

Divieti anti pandemia, un’altra giornata di testacoda normativi, fra Roma e Campania. In serata il premier Conte frena il Viminale sul via libera a passeggiate (con o senza figli minori) e jogging. Ma nonostante la circolare del capo di gabinetto del ministro, indirizzata ai prefetti, consenta le camminate genitori-bambini, e l’attività motoria all’aperto, in Campania accadrebbe altro. Le forze dell’ordine si adeguerebbero al diktat della Regione, contraria ad ogni spostamento, se non motivato dal lavoro o ragioni mediche. Insomma: per quanto dipendano dal Viminale, per l’ordine pubblico, gli agenti sceglierebbero la linea del rigore, imposta da De Luca. Ma non si tratterebbe certo di insubordinazione: a prevalere sarebbe un’interpretazione pragmatica del quadro normativo. “De Luca è competente in materia di sanità – afferma un investigatore -, le forze dell’ordine devono dare esecuzione all’ordinanza regionale, altrimenti è un’omissione di atti d’ufficio. E così stanno facendo le pattuglie di polizia e carabinieri”. Ma questo non toccherebbe il dilemma legislativo.
“Per gli operatori la cosa è chiarissima- aggiunge la fonte in divisa-, aderendo ad un’operazione di pubblica sicurezza, eseguono quelli che sono gli ordini di un’autorità. In questo caso, a prescindere dagli organi di appartenenza, fanno quanto dice De Luca”. Pur mostrando cautela, concorda un collega delle forze dell’ordine: “La questione non è stata affrontata in maniera definitiva. Ma al di là di questo, quello che proviene dalla segreteria del ministro è un parere. Quindi a livello di gerarchia di fonti, secondo me, è inferiore all’ordinanza regionale”. Un’altra testimonianza viene da un uomo della polizia di Stato: “Non è cambiato niente dopo la circolare del Viminale, la questura segue De Luca. Anche perché, a parere mio, la sua linea è più vicina all’inconscio poliziesco”. Ma non c’entra solo Freud, nei comportamenti degli agenti. “Da lunedì le violazioni alle misure di contenimento sono depenalizzate – sintetizza un poliziotto in servizio nella provincia di Salerno -, fino ad ora comunque sono ancora sanzionate amministrativamente le persone, in Campania non si può fare jogging e non si possono portare i bambini a spasso. In questo De Luca è legittimato sotto un punto di vista di tutela sanitaria, che è di competenza regionale”. Il poliziotto, inoltre, precisa: “Nell’autocertificazione che il cittadino deve produrre, bisogna scrivere di essere a conoscenza anche delle ordinanze regionali. E se prevedono che non puoi scendere a far passeggiare il bambino, a quel punto cosa fai, dichiari il falso?”. Poi c’è il nodo interpretativo. “La circolare di chiarimenti – considera la divisa salernitana – l’ha fatta il capo di gabinetto Piantedosi, neanche il ministro. Sul vincolo della circolare qualche dubbio ce l’ho. Se la mandi ai prefetti, uno può interpretarla in un modo, uno in un altro. Non è un decreto legge”. Altro discorso, però, è quello della flessibilità. “Magari – chiosa – in qualche operatore può prevalere il buon senso, invitando la persona ad andare a casa senza fargli il verbale, ma è una questione soggettiva”. E quindi non è affatto detto.

(Foto Polizia di Stato/Fb)

Gianmaria Roberti

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