Napoli, un dibattito su “Sovranità nazionale o sovranità popolare?”

 

 L’iniziativa  si terrà Sabato 22 Dicembre alle 10 in Via Verdi,  sede del consiglio comunale. Sull’evento, il partito dei Carc ha diffuso una nota che pubblichiamo integralmente

Il capitalismo è un sistema economico (e quindi politico) basato sulla concorrenza. Non può che contrapporre un Paese all’altro, come contrappone gli individui tra loro. Ha quindi prodotto un mondo, diviso secondo le gerarchie di classe sue proprie, tra Paesi oppressi e una manciata di Paesi oppressori (sede dei circoli imperialisti). Gli imperialisti USA e sionisti hanno costruito basi militari, di spionaggio e di destabilizzazione politica in tutto il mondo e creato una serie di istituzioni internazionali (che corrispondono alla comunità internazionale) che regolano le loro questioni al di sopra degli Stati e da qualsiasi controllo popolare. Il mondo intero è stretto nelle catene dell’imperialismo che strangola l’indipendenza dei Popoli e delle nazioni e impone ovunque lo sfruttamento e la sottomissione: il limite all’indipendenza delle nazioni è il dominio della borghesia imperialista sulla società.
La mobilitazione per la sovranità nazionale ha quindi senso solo se è parte della lotta per la sovranità popolare, che concorre alla lotta per il socialismo.

La lotta per la sovranità popolare coinvolge già migliaia di membri delle masse popolari tra gli operai che lavorano in aziende destinate alla svendita, tra chi vive in territori vicini a basi militari, tra chi si mobilita contro i patti di stabilità a cui sono sottomessi gli enti locali. Sono, però, anche lotte che possono (e devono, per aver successo) svilupparsi e mobilitare su scala nazionale, che possono (e devono) alimentare quell’organizzazione degli operai e delle masse popolari, lo sviluppo di quella rete di organizzazioni operaie e popolari che agiscono direttamente, come nuove autorità pubbliche, che è la base senza la quale è impossibile che venga esercitata alcuna sovranità popolare; sono lotte sviluppando le quali si avanza verso la creazione delle condizioni per imporre un governo reale del Paese fondato sulle organizzazioni operaie e popolari e che da queste prende indicazioni: il Governo di Blocco Popolare, che avrà la forza e la capacità di tradurre la parola d’ordine della nazionalizzazione delle aziende, dell’uscita dalla Nato e della rottura dei vincoli UE in misure pratiche valide in tutto il Paese.

Contribuire a sviluppare la mobilitazione popolare in questi campi, cioè unirsi strettamente alla lotta dei lavoratori per nazionalizzare le aziende che i padroni vogliono chiudere, unirsi strettamente alla mobilitazione popolare contro la guerra, la Nato e la presenza di basi straniere, sostenere quelle amministrazioni locali disposte a violare i patti di stabilità e altri vincoli europei: questo è l’appello che rivolgiamo a tutti quegli organismi e singoli definiti “sovranisti” e non apertamente fascisti, perché questa è oggi la sola prospettiva positiva, la sola strada per fare dell’Italia un Paese libero e indipendente.

Partito dei Carc – Federazione Campana

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