Pontida, in migliaia per la giornata dell'”orgoglio terrone”: “Dissacrare luogo sacro del razzismo”

Da tutta Italia per la manifestazione organizzata dai centro sociali napoletani, blindata la cittadina bergamasca nota per i raduni della Lega: saracinesche abbassate, scuole, strade del centro, negozi, bar ed esercizi commerciali sono chiusi

“Siamo in 4mila” affermano gli esponenti di Insurgencia, centro sociale napoletano, tra i principali promotori dell’evento. Invaso il pratone a Pontida, luogo simbolo dei raduni leghisti, da manifestanti provenienti da tutta Italia per la giornata dell'”orgoglio terrone”. Tra i manifestanti anche i consiglieri comunali di Napoli Pietro Rinaldi (Sinistra Italiana), Rosario Andreozzi e Eleonora De Majo (Dema) e il presidente della III Municipalità di Napoli Ivo Poggiani (Dema). “E’ una bella giornata di festa ma il nostro non è folklore è uno sforzo di lotta al lepenismo italiano – dichiarano gli esponenti del Comune di Napoli – siamo venuti qui ed abbiamo girato per il paese scoprendo che tutti sono contro il sindaco leghista. Dove va Salvini, come a Napoli, la gente lo odia ma dove arriviamo noi se la prendono con il sindaco leghista”. Il riferimento è all’ordinanza di chiusura di negozi e uffici pubblici emesso dal sindaco di Pontida Luigi Carozzi. Egidio Giordano del centro sociale napoletano Insurgencia, sostiene che  “la manifestazione mi sembra riuscita prima di iniziare: siamo qui per dissacrare, perché non ci possono essere luoghi sacri del razzismo”.  E’ una Pontida blindata quella che accoglie l’happening: saracinesche abbassate, scuole, strade del centro, negozi, bar ed esercizi commerciali sono chiusi. Chiusi persino il cimitero e la piazzola ecologica. Dispiegamento di mezzi blindati di Guardia di Finanza e Polizia. La manifestazione antirazzista è iniziata nel primo pomeriggio e prosegue fino a tarda serata con il concerto di 99 Posse, Eugenio Bennato e tanti altri.

(Foto Insurgencia/Fb)

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