Napoli, arrestati sette operatori sanitari della ‘Casa Nonna Rosa’: maltrattavano e commettevano violenze sugli anziani

L’inchiesta è partita a seguito della denuncia di un dipendente della Clinica

Maltrattamenti, continuati e pluriaggravati, in danno di persone affidate alla loro cura e vigilanza. Queste le accuse mosse nei confronti di sette indagati, operatori socio sanitari di Casa Nonna Rosa, una struttura privata che dovrebbe assistere una quindicina di  anziani a Napoli, nel quartiere Chiaia.


Dalle indagini svolte dai carabinieri della Stazione di Napoli Chiaia sarebbero emerse “reiterate e quotidiane condotte di umiliazione, minaccia, grave violenza fisica e psicologica nonché molteplici episodi di deliberata indifferenza rispetto – si legge in una nota dell’Arma – agli elementari bisogni di assistenza ai pazienti, di età compresa tra gli 80 ed i 100 anni”.


Le condotte degli operatori socio sanitari, documentate da intercettazioni ambientali audio e video, sarebbero state commesse ai danni di anziani in età avanzata, compresa tra gli 80 e 100 anni. Tre degli indagati avrebbero anche indebitamente percepito il reddito di cittadinanza: uno in forma diretta, due in maniera indiretta. 

I carabinieri e i magistrati della IV sezione della Procura di Napoli, coordinata dal procuratore aggiunto Raffaello Falcone, stanno facendo ulteriori approfondimenti per accertare quali sìano state le cause del decesso di due anziani deceduti.



Le indagini hanno consentito di documentare – anche attraverso riprese video definite raccapriccianti – l’orrore a cui gli Anziani venivano sottoposti. Uno dei due vecchietti deceduti era affetto da una patologia che gli impediva di nutrirsi a sufficienza. Ciononostante alcuni degli indagati hanno continuato a vessarlo e a urlargli contro per costringerlo ad alimentarsi, fino al giorno in cui si è reso necessario il suo ricovero in ospedale. Su queste due morti gli inquirenti hanno quindi deciso di vederci chiaro. L’inchiesta è partita a seguito della denuncia di un operatore socio-sanitario

Significative alcune intercettazioni.Devi andare in bagno? Prima della partita…”. Non voleva perdersi nemmeno un attimo dell’incontro di serie A tra Empoli e Napoli uno dei sette operatori socio sanitari arrestati dai carabinieri a Napoli. Lo si evince da una registrazione audio agli atti risalente al 25 febbraio scorso. “Devi andare in bagno?” chiede ancora l’operatore socio sanitario ma la risposta dell’anziano – “dopo… dai” – scatena la sua reazione: “…ora, o dopo non te ne venire che devi andare nel bagno… se devi andare in bagno ti devi muovere…”. L’anziano a cui fa riferimento la registrazione – deceduto il successivo 26 marzo – è uno dei due casi sui quali sono in corso ulteriori approfondimenti investigativi. L’altro riguarda un ospite della struttura deceduto il primo marzo 2023.

Mettono i brividi gli altri file audio e i video registrati dai carabinieri. “Mangia, muoviti, stai zitto, dai fastidio», «ti schiatto, ti dò una testata in bocca… ti uccido» e ancora ti metto le mani al collo… ti faccio fare testa e muro”.


Dei sette indagati, due sono stati trasferiti nel carcere di Poggioreale, una al carcere di Pozzuoli. Per i restanti quattro sono stati applicati gli arresti domiciliari.
La misura cautelare – emessa dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Procura della Repubblica di Napoli – IV sezione indagini, competente in materia di Violenza di genere e tutela delle fasce deboli della popolazione – è stata eseguita dai carabinieri della Compagnia di Napoli Centro.

Nella struttura, al corso Vittorio Emanuele 656, perquisizioni e accertamenti urgenti sullo stato dei luoghi e delle persone. Sul posto i carabinieri della Compagnia Napoli centro supportati dai colleghi del Nil e del Nas. Impegnati anche carabinieri della sezione rilievi del comando provinciale di Napoli e personale dell’Asl.

CiCres

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