Sanità, sfida dell’appropriatezza per la sostenibilità del Ssn

Francesco Bevere, Direttore Generale di Agenas: “intervenire in maniera appropriata vuol dire, come noto, fare la cosa giusta, al momento giusto, alla persona giusta e nel modo più corretto”

“Il concetto di appropriatezza racchiude gran parte delle sfide che il sistema sanitario oggi è chiamato ad affrontare, tra cui quella di migliorare il rapporto con gli ammalati, utilizzare le risorse con modalità etiche e nel contempo migliorare anche la qualità e la sicurezza delle cure. Molto semplicemente, intervenire in maniera appropriata vuol dire, come noto, fare la cosa giusta, al momento giusto, alla persona giusta e nel modo più corretto”.
E’ quanto afferma Francesco Bevere, Direttore Generale di Agenas a margine del 47° Congresso Nazionale della Società Italiana di Radiologia Medica.
“Il tema dell’appropriatezza è strettamente collegato con la sostenibilità del Servizio sanitario nazionale. L’Agenas è fortemente impegnata a realizzare l’opportunità di guidare le scelte e le decisioni professionali e manageriali, utilizzando le migliori evidenze scientifiche. Su indicazione del Ministro Lorenzin, stiamo lavorando da tempo con le Società Scientifiche e con le Regioni sul tema dell’analisi dei costi e dell’efficacia degli interventi sanitari, con l’obiettivo di eliminare quelli che non producono benefici per gli ammalati e di modificare e correggere i comportamenti organizzativi che generano sprechi ed inefficienze. Assume sempre più rilevanza – prosegue Bevere – la necessità che il tema dell’appropriatezza venga collegato strettamente a quello del monitoraggio e della misurazione degli interventi clinici e delle attività economico-finanziarie e gestionali di ogni singola realtà sanitaria.
I compiti assegnati all’Agenas dall’ultima legge di stabilità ci consentono di esprimere questo importante collegamento e di disporre di strumenti condivisi in grado di misurare sempre più capillarmente le performance degli ospedali, del territorio e dei singoli professionisti. Durante questi ultimi anni – conclude Bevere – ho potuto constatare l’impegno e il coinvolgimento costanti dei Radiologi su ognuno di questi temi e sono certo che continueranno a svolgere un ruolo di prima linea, anche accanto all’Agenas, nel raggiungimento degli obiettivi comuni, ampiamente affrontati in questo importante Congresso Nazionale”.

 

 

ULTRASUONI, MINI RIVOLUZIONE NEL CAMPO RADIOLOGICO – Anche gli ultrasuoni contribuiranno a salvare vite umane. Focus, oggi a Napoli, sulle nuove frontiere della tecnica radiologica, mini-chirurgica e non invasiva, che consente di intervenire sulle  piccole lesioni oncologiche senza bisturi. Il punto al Congresso Nazionale della Società Italiana di Radiologia Medica in corso di svolgimento alla Mostra d’ Oltremare a Napoli. Carlo Masciocchi, Presidente Nazionale Sirm ha dunque esaltato l’appuntamento partenopeo come “punto di riferimento italiano e internazionale per volume di partecipanti, qualità e presenza del mondo scientifico e industriale, secondo solo a quello mondiale di Chicago, crocevia delle ultime novità in fatto di strumenti di diagnostica per immagini e di radiologia interventistica”. Il messaggio è chiaro: a Napoli come nelle realtà sanitarie più avanzate il radiologo è oramai attore protagonista non solo nella diagnosi di varie patologie ma anche nella loro cura, intervenendo sulle lesioni al fegato o all’utero con le termoablazioni, le embolizzazioni o la crioterapia nonché, appunto,  grazie alle nuove tecniche di utilizzo degli ultrasuoni focalizzati con cui si individua e si distrugge il tessuto interessato da un’eventuale neoplasia mediante il riscaldamento dello stesso, senza cicatrici. “Un’altra interessante minirivoluzione – afferma il professor Adolfo Gallipoli D’Errico, Presidente del Congresso Sirm 2016 –  che consente oggi al radiologo una chirurgia di precisione, mini invasiva, che in un prossimo futuro potrà essere applicata ad un numero sempre maggiore di patologie oncologiche che.può essere applicata ad ogni tipo di a. Qualsiasi tipo di tumore, anche quello alle ossa, può essere operato con questa nuova tecnica”.

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