Cantariello, torna la richiesta di una conferenza dei servizi contro l’emergenza ambientale

Gli attivisti del Movimento Culturale Ideelibere: “Non festeggiamo l’avvio della bonifica. Senza la predisposizione di misure atte a prevenire e reprimere contestualmente il fenomeno illecito dell’abbandono dei rifiuti, si rivelerà solo un isolato palliativo”

Nei giorni scorsi avevano presentato agli enti competenti un’istanza ufficiale per convocare una conferenza dei servizi che riunisse in un tavolo i Comuni di ‪Casoria‬ e ‪Afragola‬ insieme alla ‪Città Metropolitana,‬ per poter risolvere l’annosa emergenza ambientale nell’area del Cantariello. Oggi gli attivisti del Movimento Culturale Ideelibere non cantano vittoria dopo la partenza della bonifica. “Un successo? Non per noi. Un buon inizio forse – afferma una nota – ma nulla per cui valga la pena festeggiare. In queste settimane abbiamo incontrato ‪‎famiglie‬ disperate che dinanzi all’emergenza ambientale e sanitaria vissuta negli ultimi decenni hanno perso tanto, abbandonati e ignorati dalle Istituzioni che avrebbero dovuto tutelare in primo luogo il loro diritto alla ‪‎salute‬. Abbiamo parlato con gli imprenditori che stoicamente continuano a lavorare nonostante le esalazioni tossiche dei roghi illegalmente appiccati a due passi dalla loro attività, nella complice accondiscendenza di chi continua criminalmente a sottovalutare un’emergenza di dimensioni spaventose. Uomini e donne, famiglie, lavoratori: lasciati soli”.

 

Ideelibere spiega i motivi di malcontento: “Il tratto di strada chiuso un anno fa dalla Città Metropolitana è ancora interdetto al traffico e lo resterà per chissà quanto ancora; La bonifica, senza la predisposizione di misure atte a prevenire e reprimere contestualmente il fenomeno illecito dell’abbandono dei rifiuti, si rivelerà solo un isolato palliativo, e la verità è che presto il Cantariello tornerà ad essere una discarica a cielo aperto nel silenzio generale di chi ancora oggi non considera una priorità il contrasto deciso ai reati ambientali che stanno letteralmente uccidendo il territorio e chi ci abita”. Gli attivisti tornano alle proposte iniziali: “Abbiamo chiesto la convocazione di una ‪Conferenza dei Servizi‬; abbiamo suggerito di ragionare su un sistema di videosorveglianza integrato in una cabina di regia ad hoc che monitorasse il territorio 24 ore su 24, inserendo finalmente l’area in un programma di pulizie ordinario e regolare. ‪Idee‬ e ‪progetti‬ che ridurrebbero i costi a carico degli enti in modo drastico, fornendo finalmente tutela e servizi ai cittadini dell’area”. Proposte che non hanno trovato risposta.

“Il Comune di Afragola – aggiunge la nota – è ormai abituato ad ignorare le istanze che riceve, quello di Casoria prova a temporeggiare in attesa di un nuovo sindaco e la Città Metropolitana, ancora confusa sulle sue effettive competenze, resta ferma. Sinceramente, siamo stanchi. La nostra lotta da oggi si intensificherà, attraverso forme anche più decise, ogni giorno, fino a quando dalle Istituzioni non avremo risposte valide, concrete e circostanziate.
Basta perdere tempo, abbiamo promesso a quei cittadini che con fiducia ci hanno raccontato il dramma delle loro storie che non ci saremmo fermati, e così sarà. Sul rispetto e la tutela dei diritti non si scherza: l’importanza di questa battaglia la si capisce da qui”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’attuale situazione nel tratto di strada Cantariello, al confine tra Afragola e Casoria, è letteralmente indegna per un territorio che ha la pretesa di definirsi civile. Rifiuti di ogni genere vengono ormai abbandonati ovunque, nonostante la chiusura al traffico ordinata (per motivi di sicurezza) dalla Città Metropolitana e mai davvero rispettata.
Fu circa un anno fa e proprio con questo provvedimento dell’ex Provincia che le amministrazioni comunali delle due città, quasi bruscamente riportate a una realtà che senz’altro ben conoscevano, si prodigarono in dichiarazioni surreali pur di giustificare il disinteresse patologico che avevano mostrato negli ultimi anni. Parole vuote che si sono ancor più rivelate in questi mesi come scuse e mediocri esercizi di retorica.

Insomma, nonostante numerosi cittadini abbiano segnalato persino roghi tossici dolosamente appiccati durante la notte, malgrado dai dati epidemiologici esistenti emerga che nelle aree circostanti il “Cantariello” i picchi di patologie polmonari e neoplasie siano ben al di sopra della media del resto della popolazione residente, le amministrazioni dei due territori continuano a non prendere provvedimenti decisivi per contenere e risolvere definitivamente un’#EMERGENZA ambientale che giorno dopo giorno assume contorni sempre più preoccupanti.
Stanchi della ormai solita e vergognosa assenza delle Istituzioni, noi del Movimento Culturale Ideelibere abbiamo presentato e protocollato un’ufficiale istanza agli enti competenti invitandoli a procedere tempestivamente alla convocazione di una #ConferenzaDeiServizi, unico strumento giuridico in grado di portare in tempi rapidi alla soluzione di un problema amministrativo che innegabilmente coinvolge e danneggia non solo chi ha competenza territoriale, ma anche le realtà vicine.
Continuare ad ignorare quest’emergenza è nient’altro che un ATTO CRIMINALE, per questo al silenzio di questi giorni delle Istituzioni abbiamo reagito coinvolgendo, con un’imponente raccolta firme, i cittadini residenti nelle aree più colpite dall’emergenza e le tante imprese fortemente danneggiate da questi avvenimenti.
Concludiamo affermando con decisione che continueremo questa battaglia di diritto e civiltà fino a quando non troverà una completa e dignitosa conclusione.

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