Rosario Fioretti non ce l’ha fatta, è morto il ragazzo che aspettava il farmaco salvavita

Il 19enne aveva atteso per mesi la firma del ministro Lorenzin per ottenere la somministrazione di una medicina americana. Il tam tam mediatico aveva sbloccato il documento ma le condizioni del giovane erano già disperate

Ciao Rosario. Ho incrociato la tua storia per caso, per una amica conosciuta per caso, per uno di quei casi che la vita ti mette davanti e ogni caso ha il suo perché. Il perché stavolta era che avevi bisogno di una mano, anzi no, avevi bisogno di un riflettore. Avevi bisogno che si conoscesse ciò che ti stava succedendo. Avevi bisogno, tu e la tua famiglia, che si sapesse che avevi bisogno di un farmaco, un farmaco che ti potesse salvare dalla leucemia che si era rimpossessata del tuo giovane corpo. Non era una medicina qualunque quella che si sperava potesse salvarti la vita, si trattava di un farmaco americano che per arrivare qui da noi doveva avere l’autorizzazione del Ministero della Salute, del ministro Lorenzin. Il medico che ti seguiva, il dottor Fabrizio Pane del Policlinico, aveva inoltrato la richiesta a dicembre scorso. Ma erano passate settimane e la firma nessuno l’aveva messa sul documento che di fatto poteva ancora farti sperare di farcela. Ho parlato con la tua mamma, mi ha raccontato le tue grandi sofferenze. Ho parlato con chi ti ha conosciuto nelle corsie dell’ospedale, mi ha raccontato che eri un ragazzone di 15 anni che per la rabbia era capace di lanciare le sedie a tutti! Ho raccontato ciò che ti stava succedendo attraverso la pagina di questo giornale, come me lo hanno fatto altri colleghi. Quel benedetto via libera è poi arrivato. E tutti abbiamo gioito con te, con la tua famiglia. Martedì scorso sei stato ricoverato al Cardarelli in terapia intensiva. Poi il coma farmacologico. Un’ora fa, esattamente nella stessa maniera in cui ho conosciuto la storia, con un messaggio, della stessa persona, ho saputo che non ci sei più. La cura dovevi iniziarla oggi. Come è strano il destino, vero Rosario? Fai buon viaggio angelo… Ciao, Barbara

Barbara Tafuri

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