Napoli Sotterranea, i precari fanno causa: via al processo

Udienza alla sezione lavoro del tribunale: citate la onlus del sito turistico e una pizzeria ad essa vicina. In 16 lamentano di aver lavorato al nero

Sono in 16 e lamentano di aver lavorato al nero nel sito turistico gestito dalla onlus Napoli Sotterranea e in una pizzeria ad esso vicina. Sezione lavoro del tribunale di Napoli, via ai due processi in cui i precari chiedono di accertare l’esistenza di un rapporto di lavoro subordinato, e di vedersi riconosciute le differenze retributive tra quanto percepito e quanto previsto dai contratti nazionali di categoria. Nel ricorso si evidenzia l’assenza di coperture assicurative Inps e Inail per i lavoratori. Citate in giudizio sono Napoli Sotterranea e la pizzeria Le Sorella Bandiera, di cui è legale rappresentante Vincenzo Albertini. In concomitanza con le udienze, sit-in davanti al tribunale di una ventina di persone, tra lavoratori e attivisti del centro sociale ex Opg. Gli striscioni recitavano “#non esisto ma ci sono” e “Basta morti sul lavoro”, ricordando il giovane Salvatore, deceduto mentre puliva un lucernario in via Duomo (vicenda non collegata alle cause intentate dai precari). A rappresentare i ricorrenti sono gli avvocati Elisena Iannuzzelli, Maurizio Di Stasi, Danilo Risi e Virginia Amorosi, facenti capo alla Camera popolare del lavoro dell’ex opg. Tenteranno di provare per testimoni la pretesa dei lavoratori. Albertini non era presente in aula. Per la causa relativa al sito archeologico, prossima udienza il 18 settembre; per quella relativa alla pizzeria il 9 ottobre.

Gianmaria Roberti


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