Conad acquisisce 1600 punti vendita di Auchan, diventa leader e scalza la Coop

Esclusi dall’operazione 33 supermercati siciliani per i quali si rileva una manifestazione di interesse da parte di un gruppo locale

Conad, l’organizzazione di imprenditori indipendenti del commercio al dettaglio d`Italia, ha chiuso un accordo con Auchan Retail per l`acquisizione della quasi totalità delle attività di Auchan Retail Italia. Entra in Conad una parte importante dei circa 1.600 punti vendita di Auchan Retail Italia: ipermercati, supermercati, negozi di prossimità con i marchi Auchan e Simply, disposti sul territorio italiano in modo complementare alla rete Conad. Lo rende noto un comunicato Conad Francesco Pugliese, amministratore delegato di Conad, ha detto che “siamo soddisfatti di aver acquisito e riportato nelle mani di imprenditori italiani una rete di distribuzione di grande valore, che sta attraversando un periodo di difficoltà, ma che ha grandi potenzialità ed è complementare a quella di Conad. Oggi nasce una grande impresa italiana, che porterà valore alle aziende e ai consumatori italiani”. L`acquisizione sarà perfezionata solo in seguito all`approvazione dell`Antitrust. Non sono compresi in questo accordo i supermercati gestiti da Auchan Retail in Sicilia e i drugstore Lillapois. L`accordo prevede anche che i centri commerciali in cui sono situati i punti vendita di Auchan Retail Italia continueranno ad essere gestiti dalla società Ceetrus, che prosegue la propria attività in Italia. L`acquisizione sarà condotta da Conad con il supporto di Wrm Group, società specializzata nel real estate commerciale. Gli acquirenti sono stati assistiti da PwC TLS Avvocati e Commercialisti in tutti gli aspetti di natura legale e fiscale e da PwC Advisory nella valutazione e definizione delle tematiche financial. Auchan è stata assistita da Crédit Agricole Corporate & Investment Bank come unico M&A Advisor Vis.  Per Edgard Bonte, Presidente di Auchan Retail: “riunendo, attraverso questa vendita, le competenze dei team Conad e Auchan Retail Italia desideriamo migliorare l’attuale difficile situazione per le attività di Auchan Retail in Italia e consentire a Conad di continuare, attraverso questa acquisizione, il suo ambizioso piano di sviluppo all’interno del paese. Per i team di Auchan Retail Italia, è l’opportunità di unirsi a un soggetto italiano, d’ora in poi leader di mercato con un forte impulso commerciale”. Con l’acquisizione delle attività italiana di Auchan, Conad diventerà il gruppo leader in Italia nella grande distribuzione, scalzando le Coop, con una quota di mercato che salirà dal 13 al 19% e un fatturato aggregato che, su base pro-forma e facendo riferimento ai dati 2018, si attesta a 17,1 miliardi di euro.

Filcams-Cgil: dopo acquisizione Auchan confronto su lavoro – Mancava solo l’ufficializzazione dopo un rincorrersi quasi quotidiano di indiscrezioni: è stato raggiunto un accordo per la cessione a Conad del gruppo Auchan Retail Italia ad eccezione dei 33 supermercati siciliani per i quali si rileva una manifestazione di interesse da parte di un gruppo locale. Con questa operazione Conad si propone come nuovo leader del mercato della distribuzione moderna e organizzata”. Lo dice la Filcams-Cgil che chiede un confronto per la salvaguardia dei livelli occupazionali. “Auchan cede quindi 46 ipermercati e circa 230 supermercati (che fanno capo alla controllata Sma Simply) – aggiunge la nota sindacale – il gruppo registra ormai da tempo forti difficoltà economiche e perdite in termini di vendite che hanno determinato negli ultimi due anni la chiusura o la cessione a terzi di diversi punti vendita. Per la Filcams “è assolutamente prioritario attivare rapidamente un confronto con tutti gli attori di questa operazione commerciale per ottenere garanzie sul futuro dei quasi 20 mila addetti interessati dal passaggio. Non è accettabile che questa acquisizione possa determinare esuberi e licenziamenti o anche sensibili peggioramenti delle condizioni attuali di lavoro. Il sindacato vuole conoscere il piano industriale di Conad e le intenzioni dell’impresa rispetto al mantenimento del perimetro della rete vendita acquisita dalla multinazionale francese. Anche il ministero dello Sviluppo economico può e deve giocare un ruolo importante per impedire che i costi di questa operazione si scarichino sui dipendenti determinando una crisi occupazionale dal forte impatto sociale“.

Coldiretti: “è svolta dopo addio a 3 marchi storici su 4” – Una storica inversione di tendenza in un settore vitale per la valorizzazione del Made in italy agroalimentare dopo che lo shopping straniero ha portato all`estero tre marchi storici su quattro”. E` quanto afferma in una nota il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel commentare positivamente l`accordo. “La Conad si assicura il ruolo di leader nazionale della distribuzione organizzata attraverso la quale oggi viene commercializzato circa il 74% dei prodotti agroalimentari e dunque rappresenta – sottolinea Prandini – un fattore determinate per garantire sbocchi e competitività al Made in Italy. “Un intervento strategico per il Paese realizzato da un Gruppo che nel tempo ha testimoniato il proprio impegno nella valorizzazione dell`italianità e della territorialità delle produzioni” precisa Prandini nel ricordare “i recenti interventi per garantire un equo compenso a pastori e allevatori colpiti da una drammatica crisi ma anche l`impegno comune contro le aste al doppio ribasso che strozzano le imprese agricole”. “Un punto a favore dell`Italia – continua la Coldiretti – nella storica rivalità con i cugini francesi che nel tempo sono riusciti a mettere le mani su brand importanti che hanno fatto la storia del made in Italy. Se la punta di diamante è la Parmalat nel “carniere” sono finite aziende del calibro di Invernizzi, Galbani e Locatelli e una presenza francese è anche nella Fattoria Scaldasole e nella Ferrari Giovanni. Anche la Orzo Bimbo è stata acquisita dalla francese Nutrition&Santè S.A. mentre nello zucchero italiano c`è la mano francese su Eridania e oggi 4 pacchi di zucchero su 5 consumati in Italia sono stranieri, soprattutto francesi e tedeschi. Una presenza forte nell`agroalimentare sostenuta – conclude la Coldiretti – fino ad ora anche dalle potenti catene distributive, con Carrefour e Auchan, che con una presenza capillare sul territorio italiano hanno gioco facile nel promuovere il made in France, soprattutto in settore come i formaggi e i vini dove è forte la competizione”.

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