Sanità, luci nei cimiteri di Napoli, pista Salerno-Paestum: tutti gli sprechi nel mirino

Dalle consulenze d’oro alla mancata spending review sanitaria: la Corte dei conti passa in rassegna l’anno scorso, prima di inaugurare l’anno giudiziario domani

Consulenze d’oro, sprechi, giustizia lumaca, buche stradali e opere pubbliche. Di tutto e di più, nel calderone della Corte dei conti della Campania, che mette nel mirino i presunti danni erariali nella regione. Un corposo anticipo di quanto domani verrà diffuso nella relazione sul 2018,  durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario alla Federico II. A proporlo, in conferenza stampa, sono i vertici della procura e della sezione giurisdizionale.

 

I CIMITERI DI NAPOLI. Tra gli sprechi contestati dai magistrati contabili c’è quello delle luci votive nei cimiteri di Napoli. A partire del 2008, il mancato incasso sarebbe di circa 38 milioni di euro. Per gli investigatori del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli, coordinati dalla procura regionale, la ditta di gestione del servizio pagava una cifra irrisoria all’amministrazione comunale, che fino a luglio scorso non aveva mai indetto un bando di gara per l’affidamento. Sono 12 le richieste di risarcimento inviate ad assessori e dirigenti comunali.

 

LA SANITÀ POZZO NERO. Passano gli anni, si moltiplicano le promesse, ma la sanità resta il pozzo nero della Campania.  Due inchieste rientrano tra i casi “più rilevanti economicamente o – spiega il procuratore generale Michele Oricchio – sotto il profilo della negligenza”. Una riguarda i pagamenti delle Asl a seguito di decreti ingiuntivi in favore di strutture convenzionate, ma “senza applicazione della riduzione del corrispettivo recata da norme sulla revisione della spesa”. Altri sprechi arrivano dalla mancata applicazione delle norme sulla riduzione della spesa, in cui sarebbero incappate molte grandi aziende sanitarie e ospedaliere.

 

LE CONSULENZE D’ORO. Capitolo consulenze d’oro, un grande classico. Nel Casertano, per esempio, una amministrazione comunale ha speso circa 500mila euro per difendersi, con un avvocato, davanti al giudice di pace. Chi l’aveva citata? I cittadini ai quali aveva chiesto il pagamento di canoni ultra quinquennali, e quindi inesigibili perché prescritti.

 

LA PISTA CICLABILE SALERNITANA. Oricchio si sofferma sulle opere pubbliche. Tra gli esempi cita l’ospedale di Agropoli (“una struttura semichiusa”) e la pista ciclabile Salerno-Paestum, la più lunga d’Europa, costata 12 milioni. “Mai finita – ricorda – ed in stato di totale abbandono”.

 

GIUSTIZIA LENTA E RISARCIMENTI. Preoccupa la lentezza della macchina giudiziaria. “Ci sono in Campania – denuncia Oricchio -ben 5mila decreti di indennizzo per una irragionevole durata dei processi”. Per ciascun anno di ritardo vanno corrisposti 400 euro.

 

I RITARDI DEL CICLO RIFIUTI. Non manca il rituale sos sui rifiuti. “Con i carabinieri del Noe e con la Guardia di Finanza – dice il capo della procura – stiamo indagando per cercare di capire perché su undici impianti compostaggio che dovremmo avere a disposizione, in realtà nella nostra regione ce ne sono solo due. Questa situazione si ripercuote sui cittadini in quanto trasferire i rifiuti altrove, all’esterno della Campania, costa”.

 

I NUMERI. L’anno scorso, la procura regionale ha emesso 119 inviti a dedurre (circa 400 destinatari) e 108 citazioni (con richieste di condanna per un ammontare complessivo di circa 70 milioni di euro). Aperte 1183 istruttorie ed emessi 2280 provvedimenti di archiviazione immediata, mentre le richieste istruttorie sono 1740 e 5 le domande di sequestro conservativo. La Sezione giurisdizionale della Corte dei Conti della Campania, invece, ha emesso condanne per 17,7 milioni di euro. Secondo i dati comunicati dal presidente Salvatore Nicolella, erano giacenti 232 giudizi di responsabilità al 31 dicembre 2017. Nel 2018 ne sono stati introitati 137, per un totale di 369 giudizi. Le sentenze pronunciate sono 129 e i giudizi definiti 136. Le assoluzioni sono 33, il 25,5% delle pronunce; le condanne 54, pari al 42%. Le sentenze miste – recanti assoluzioni e condanne – sono 11, l’8,5%. L’importo delle condanne è di 17.706.757 euro.

girobe

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