Nuovo decreto di Giuseppe Fortunato, incarico bis al commissario ad acta Sonia Caputo: deve emanare, entro 60 giorni, un regolamento per il funzionamento degli istituti e organismi di partecipazione popolare. Tre giorni fa la sospensiva al Tar del primo commissariamento
Il difensore civico regionale ricommissaria il comune di Salerno. La notifica del provvedimento ieri mattina, dopo la sospensiva del Tar al primo decreto di commissariamento. Non si arrende il difensore civico Giuseppe Fortunato, di fronte alle resistenze dell’amministrazione comunale. L’incarico commissariale tocca ancora a Sonia Caputo. Il compito è sempre di emanare, entro 60 giorni, un regolamento per il funzionamento degli istituti e organismi di partecipazione popolare. Un obbligo per cui, il difensore civico continua a ritenere inadempiente il comune di Salerno. La vicenda è ormai una partita a scacchi, cominciata il 30 luglio dell’anno scorso. Quel giorno, Fortunato avvisa Palazzo di città dell’assenza di un regolamento. Trascorsi inutilmente 12 mesi, il difensore civico commissaria il comune. Ma l’insediamento di Sonia Caputo si rivela quantomai problematico. Prima l’obiezione dell’amministrazione, secondo cui la notifica via pec non è mai giunta al protocollo. Quindi la nuova notifica del difensore civico, il 5 agosto. All’arrivo del commissario, però, Fortunato lamenta l’assenza di assistenza dall’amministrazione (“sono scomparsi tutti”). Nel frattempo il comune ricorre al Tar, che il 7 agosto sospende in via cautelare l’esecutività del decreto. Ma Fortunato non getta la spugna: l’8 agosto cancella l’atto precedente, e ne emette un altro, tenendo conto dei motivi di ricorso. Il decreto bis vanifica, dunque, la camera di consiglio al Tar Salerno, fissata l’11 settembre, per la trattazione nel merito.
ALLARME SICUREZZA DATI COMUNALI
Sul braccio di ferro col comune, il difensore civico rilascia alcuni commenti “Il primo decreto di commissariamento è stato debitamente notificato con Pec il 30 luglio 2019, come da regolare accettazione e regolare conferma – racconta-; l’attestazione del Sindaco che nega la Pec (perduta? sottratta? illecito cattivo uso della Pec?) crea allarme circa la sicurezza dei dati dei Cittadini e il Sindaco è invitato a immediati accertamenti”. Riguardo i motivi del ricorso al Tar, Fortunato spiega che “non era necessario riportare nel decreto la richiesta di proroga del Presidente della Commissione Trasparenza del 30 agosto 2018, perché non è atto imputabile all’ente, comunque tale richiesta non è giuridicamente rilevante e peraltro è stata persino accolta, avendo io provveduto al commissariamento il 30 luglio 2019”. E inoltre “non era necessario precisare nel decreto, come ritiene l’Amministrazione comunale, che la nomina del Commissario ad acta duri sessanta giorni, perché lo dice esplicitamente l’articolo 136, da me espressamente citato nel decreto, del Testo unico enti locali”. Adesso il difensore civico aspetta la prossima mossa di Palazzo di città. “A seguito del decreto di sospensione cautelare monocratico del Tar – afferma-, pur non essendoci alcun riferimento di merito e ottenuto inaudita parte, oltre che su prospettazione impropria, ho provveduto ad annullare il precedente decreto e a provvedere con nuovo decreto di commissariamento, assecondando l’Amministrazione comunale e, quindi, trattando pure (superfluamente) la nota del Presidente di Commissione e precisando (superfluamente) il termine già prescritto dalla legge. Mi auguro che ora non si protraggano intralci e comportamenti pretestuosi”. Sul lavoro del commissario ad acta, Fortunato aggiunge: “Considererà a fondo ogni proposta di qualunque Cittadino o Consigliere comunale per varare avanzato regolamento e garantire la piena partecipazione di tutti alla vita comunale, che è concreta estrinsecazione della sovranità che appartiene costituzionalmente al popolo”.
Gianmaria Roberti