Pascale, 70 precari sull’orlo del taglio: “Ricerca e assistenza a rischio blocco”

Assemblea accesa all’istituto dei tumori di Napoli: il 31 dicembre scadono i contratti e all’orizzonte non c’è ancora il rinnovo. E a febbraio sono in uscita altre 100 unità fra medici, biologi, tecnici, infermieri e personale amministrativo

Sono circa 70 tra medici, biologi, tecnici, infermieri e personale amministrativo. A dicembre andranno tutti a casa, e l’istituto per tumori rischia “il blocco della ricerca e dell’assistenza”. Al Pascale scoppia il bubbone dei precari, nel corso di una accesa assemblea. “Chiediamo che l’itituto ci prenda in carico – dice Lisa Mazzone, una di loro – altrimenti fra 3 mesi saremo senza lavoro”. I precari ne hanno anche per il ministero della Salute, al quale chiedono di “mantenere le promesse e congelare le posizioni dei precari”. E non è tutto. La Cgil-Fp, che ha convocato l’incontro, annuncia che “nel bimestre gennaio/febbraio 2017, ulteriori 100 unità subiranno la medesima sorte. Di questo passo – afferma il sindacato – la ricerca oncologica campana perderà entro la prossima estate, circa 210 lavoratori precari, che attivamente partecipano alle attività di ricerca dell’Istituto, in media, da oltre cinque anni”. Al Pascale c’è il pericolo caos. La richiesta alla Direzione Strategica dell’Istituto è di attivare tutte le possibili procedure amministrative per consentire la proroga dei contratti di lavoro a progetto, co.co.co. e a tempo determinato esistenti almeno fino al 31 dicembre 2018.
L’assemblea ha votato all’unanimità un documento di denuncia a firma di Cgil, Cisl, Uil, Fials e Fsi con il quale si chiede – oltre alla proroga dei contratti – l’avvio di un percorso di “stabilizzazione” del personale precario dell’Istituto, minacciando di aderire ad altre forme di protesta nel caso in cui non vi siano risposte nell’immediato.

Gianmaria Roberti

Condividi sui social network
  • gplus
  • pinterest