Napoli, Cinque Stelle in assemblea per discutere di Città metropolitana

Contestata la delibera sulle ‘zone omogenee’

Una cinquantina tra attivisti e rappresentanti istituzionali del Movimento 5 Stelle si sono riuniti nell’aula consiliare di Santa Maria La Nova a Napoli partecipando ad un incontro-dibattito sul ruolo della Città metropolitana nello scenario attuale. “Diversi e importanti i temi toccati durante l’assemblea pubblica: ripartizione delle zone omogenee, assenza di un piano strategico, utilizzo delle risorse, giusto per citarne alcuni. In particolare nel corso dei lavori – evidenzia una nota M5S – si è focalizzata l’attenzione sulla recente delibera approvata trasversalmente in Consiglio per l’individuazione delle “zone omogenee”, nella quale vengono individuate 5 macro aree del territorio le quali saranno dotate di autonomia amministrativa e finanziaria. Una delibera che, a detta dei presenti ‘favorisce per l’ennesima volta la Città capoluogo’ poiché essa, coi suoi 960 mila abitanti, rappresenta nei fatti l’area più popolosa rispetto alle altre 4 zone individuate le quali, di media, si attestano sui 500 mila abitanti. Una netta sproporzione – affermano preoccupati i componenti M5S dell’hinterland – che consentirà alla Città di Napoli di assorbire in futuro gran parte delle risorse destinate alla Città metropolitana, penalizzando i territori della Provincia“. I pentastellati puntano poi il dito “nei confronti della assenza totale di programmazione da parte dell’attuale Amministrazione, ancora orfana di un Piano Strategico, guidata da De Magistris un Sindaco metropolitano non eletto da nessuno. Difatti il mancato avvio, da parte dell’Amministrazione partenopea, della riforma sulle Municipalità di Napoli, che sarebbero dovute essere dotate a loro volta di autonomia – come prevede la Legge Delrio – non consente ai cittadini della Provincia di eleggere direttamente i propri rappresentanti in Città metropolitana. A ciò si aggiunga la colpevole assenza di partecipazione da parte dei Sindaci appartenenti ai 92 Comuni i quali da anni disertano le Conferenze metropolitane lasciando campo libero al Sindaco e al Consiglio, tenuto sotto scacco da accordi partitici siglati al di fuori delle sedi istituzionali”. Una situazione insostenibile – dichiarano a gran voce gli attivisti e i portavoce presenti – che, con il recente sblocco da parte del Governo dell’avanzo libero accumulato nel corso degli anni dalla ex Provincia, pari a 430 milioni di Euro, costituirà un vero e proprio assalto ad un tesoretto con soldi distribuiti a pioggia fra i vari Comuni senza un particolare criterio, se non quello di soddisfare interessi particolaristici sui territori per ottenere in cambio il consenso elettorale.
Argomento, quest’ultimo, che ha sollevato molte preoccupazioni di natura politica e che si vuole affrontare proponendo la centralità della progettualità nel rispetto del piano strategico da costruire assieme alle comunità e con una particolare attenzione da parte del Governo nei processi che porteranno ad utilizzare questo avanzo di bilancio così corposo”. A margine dell’incontro sono state annunciate una serie di proposte che a breve la compagine pentastellata “intenderà mettere in campo per accendere i riflettori sulla gestione della Città metropolitana di Napoli”

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