Emergenza baby gang a Napoli, Minniti vuole risolverla con 100 agenti in più

Il ministro degli Interni in prefettura: promette tolleranza zero contro i motorini illegali e interventi educativi, rilanciando anche l’idea di togliere i figli ai camorristi. “Il branco agisce con modalità terroristiche”

Stavolta lo Stato mostrerà la faccia feroce con 100 agenti in più e la promessa di tolleranza zero contro i motorini fuorilegge.  Il ministro degli Interni, Marco Minniti, a Napoli annuncia una stretta sulle baby gang, come per ogni ciclica emergenza. Ma assicura anche interventi educativi, e rilancia l’idea di togliere i figli ai camorristi. Contro l’escalation di violenze, il titolare del Viminale partecipa al comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, assieme ai vertici nazionali delle forze dell’ordine, al procuratore capo Giovanni Melillo, ai magistrati del tribunale per i minori e al sindaco Luigi de Magistris. In prefettura si respira il rituale clima di ogni allarme, un copione arcinoto. “Quella che ci troviamo di fronte è una violenza nichilista – spiega Minniti – che dimostra di non aver alcun rispetto per la vita umana”. Il ministro evoca addirittura il terrorismo. “Senza dire che i componenti delle baby gang sono terroristi – precisa – usano però metodiche terroristiche: si colpisce a caso, in luoghi pubblici, di grande affollamento, senza ragioni”.

 

Ma per autoincensarsi un po’, snocciola cifre incoraggianti. Tra 2016 e 2017 gli omicidi sono calati da 62 a 32, l’efficienza delle telecamere di sorveglianza è salita dal 52% all’85%. Proprio alla migliore copertura degli occhi elettronici attribuisce i progressi nelle indagini sulle gang. “Possiamo dire di essere sulla buona strada – afferma – o di aver già individuato i responsabili delle violenze inaccettabili di questi giorni”. Quindi squaderna il piano “Sicurezza giovani”, articolato in una serie di progetti, alcuni finanziati dai fondi europei. Il prefetto Carmela Pagano convocherà a breve una riunione con i responsabili scolastici, saranno programmate iniziative con i “maestri di strada”. Un doppio binario: da una parte si punta ad ampliare l’offerta formativa, dall’altra si tenta una svolta per allontanare i minorenni dalle famiglie di camorra. Minniti vuole “un protocollo per le questioni che riguardano la patria potestà da togliere nei confronti di genitori coinvolti in organizzazioni malavitose”. E’ una vecchia proposta del Csm al parlamento. Ma per dare qualcosa in pasto all’opinione pubblica, ecco l’arrivo di 100 unità operative in più per il controllo del territorio, impiegate nelle zone più frequentate dai giovani. E c’è l’impegno alla “tolleranza zero” per i motorini in situazioni di illegalità, stabilendo una sinergia con la polizia municipale. “Qualora i depositi dovessero essere esauriti – chiarisce Minniti – ne troveremo altri”. Saranno anche riorganizzate le forze sul campo, istituendo 10 distretti di polizia, uno per ogni municipalità. Prima del vertice, il ministro ha incontrato alcune vittime di aggressioni, tra cui il 17enne Arturo, quasi sgozzato dai baby criminali un mese fa.

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