Campania, che fine hanno fatto i fondi per lo smaltimento delle ecoballe?

La denuncia della senatrice Paola Nugnes del Movimento 5 Stelle

“Era maggio 2016 quando il governatore campano De Luca annunciò trionfalmente l’ avvio del piano di smaltimento delle ecoballe e che in 18 mesi avremmo risolto l’annoso problema. Ebbene in 18 mesi abbiamo assistito “piano piano” solo ad una cosa: al fallimento del piano!”: lo denuncia la senatrice Paola Nugnes, componente della Commissione Ambiente del Senato e della Commissione bicamerale di inchiesta sul ciclo dei rifiuti.

“Fatte le gare e aggiudicati i lotti, la destinazione e la modalità di smaltimento è stata tutta demandata alla ditta vincitrice dell’appalto. Questa è la verità. Cosa molto grave a mio parere che contrasta con la “responsabilità estesa del produttore” e che non ha permesso alla Regione una congrua gestione dello smaltimento. Questo è sotto gli occhi di tutti”.

“In audizione presso la Bicamerale, ieri il presidente dell’Autorità Anticorruzione Raffaele Cantone ha sottolineato che “piano piano” ma si sta procedendo, e che la Regione gli dice che “ i quantitativi rimossi corrispondono ai quantitativi smaltiti”. Ma cosa significa? Come? dove? Con quali modalità? Quando, durante una missione della Commissione, nella primavera scorsa andammo al sito di Taverna del Re, verificammo che le quantità non più allocate all’estero (la Romania non ha autorizzato la ditta a smaltire e il Portogallo ha dato uno stop ai quantitativi successivi il primo appalto) giacevano ancora sui lotti. Quali sono questi quantitativi rimossi? Come fa la Regione ad avere contezza di quelli smaltiti visto che non è nella responsabilità della stazione appaltante lo smaltimento?”, chiede la Nugnes.

“Vogliamo sapere esattamente a che punto siamo con il cronoprogramma. Se sono stati persi i fondi destinati alle ecoballe a causa dei ritardi. Se si stanno distraendo fondi destinati ad altre voci (ad esempio dalla Terra dei Fuochi) per la gestione delle ecoballe. Quando potrà la Campania dirsi libera e bonificata da questo problema provocato da una azienda internazionale, manomettendo le condizioni di contratto ad aggiudicazione avvenuta?”, conclude la Nugnes.

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