Reddito,  Bertinotti: “E’ una misura importante, la sinistra ha la puzza sotto il naso”

Parlare di fannulloni vuol dire stare fuori dal dramma del lavoro di questo tempo

Fausto Bertinotti, ex leader di Rifondazione Comunista, è intervenuto ai microfoni de “L’Italia s’è desta” condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano. Bertinotti si è soffermato sul  reddito di cittadinanza.  “Indubbiamente il passaggio con il quale la discussione sul reddito di cittadinanza si trasforma in un atto normativo è importante –ha affermato Bertinotti- Non stiamo parlando però di un reddito di cittadinanza, ma di una misura interessante con la quale si tenta di indurre la possibilità di attivare circuiti lavorative per chi non ne ha oppure dare assistenza a chi ne ha bisogno. Il reddito di cittadinanza è un’altra cosa, è un reddito incondizionato, dato a tutte le persone indipendentemente dalla loro condizione sociale. Questa cosa non è affatto una pazzia – sottolinea –  Uno degli ultimi candidati alle primarie Usa ha avanzato questa proposta di dare a tutte le persone sopra i 18 anni che vivono negli Usa un reddito mensile. Siamo di fronte ad un periodo in cui è immaginabile una disoccupazione tecnologica di massa, dunque bisogna trovare il modo per far vivere persone a cui la società nega il diritto al lavoro. Qualche lavoro in questa società lo facciamo tutti, anche se non viene retribuito. Se noi prendiamo un biglietto del treno, prima c’era il bigliettaio retribuito, ora lo facciamo noi on-line e non siamo retribuiti. Inoltre, questo reddito universale permette di fare altri lavori precari e poco retribuiti e in qualche modo sopperisce ad una crisi di civiltà del lavoro prodotta dal capitalismo finanziario. Questo però non è il modello della misura approvata dal governo – aggiunge ancora –  In ogni Paese europeo misure di questo tipo ci sono già, quindi oggi è un giorno importante e da guardare senza puzza sotto il naso. Il rapporto tra l’enfasi della proposta e il pasticcio della medesima ha scatenato molte critiche su questo reddito di cittadinanza. Questo è un elemento. Poi ci sono altre ragioni”. L’ex presidente della Camera critica l’atteggiamento degli esponenti della sinistra. “C’è una parte della sinistra che considera il reddito di cittadinanza un’alternativa al diritto al lavoro, cioè la considera un ripiego malato rispetto al tema fondamentale del lavoro. Considero questo approccio sbagliato perché non tiene conto del periodo storico che stiamo vivendo. Penso che bisognerebbe avere un atteggiamento critico, ma positivo. Quando si tratta di soldi o impegno nei confronti della povertà o della disoccupazione bisogna avere sempre un atteggiamento che consideri la necessità, cioè avere un intervento attivo sul fenomeno anziché negarne l’esistenza – conclude Bertinotti – La tesi sui fannulloni è orribile perché non considera il disagio della povertà e della disoccupazione e addirittura rovescia il rapporto tra causa ed effetto. Si dice che una parte della popolazione non vuole lavorare, quando in realtà a quella parte di popolazione è negato il lavoro. Parlare di fannulloni vuol dire stare fuori dal dramma del lavoro di questo tempo”.

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