Ok dal Senato, il Decreto Dignità è legge

Il provvedimento passa con 155 voti favorevoli. Di Maio: “I cittadini segnano un punto contro le lobby”. Ecco cosa prevede il testo

Il Decreto Dignità è legge. L’ok definitivo è arrivato dal Senato, con 155 voti favorevoli. Il testo non ha subito correzioni in commissione rispetto a quello licenziato da Montecitorio il 2 agosto, ed è approdato nell’aula di Palazzo madama senza mandato al relatore. I senatori hanno esaminato i circa 700 emendamenti presentati dopo che erano state bocciate le pregiudiziali di costituzionalità presentate da Fi e Pd. “Il primo decreto non scritto da potentati economici e lobby – commenta il ministro del lavoro e dello sviluppo economico Luigi Di Maio -. Finalmente i cittadini segnano un punto: cittadini 1, sistema 0”. Il provvedimento prevede la stretta sui contratti a termine, le nuove disposizioni sulla somministrazione, il rincaro per i rinnovi e l’aumento delle indennità in caso di licenziamento illegittimo. Il decreto contiene, inoltre, multe più salate per chi viola il divieto di sponsorizzazioni e pubblicità del giochi d’azzardo, il messaggio “nuoce gravemente alla salute” apposto su gratta e vinci e slot.

 

COSA PREVEDE LA NUOVA LEGGE – Il bonus del 50% dei contributi per le assunzioni di under 35, che dal prossimo anno sarebbe scattato solo per assunzioni di under 30, sarà esteso anche al 2019 e al 2020. Servirà un decreto attuativo di concerto tra ministero del Lavoro e ministero dell’Economia da emanare entro 60 giorni dall’emanazione del decreto. L’esonero del 50% dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro è riconosciuto per massimo 3 anni e con un tetto di 3.000 euro su base annua. Le coperture arriveranno dall’aumento del prelievo erariale unico sugli apparecchi da gioco a partire dal 2019. La misura costa circa 300 milioni nel triennio 2019-2021 e sale complessivamente a 600 milioni fino al 2024;  I lavoratori portuali sono esclusi dalla stretta sui contratti di somministrazione. Dopo la riformulazione degli emendamenti e l’ok unanime da parte dell’Aula della Camera i portuali vengono cosi’ esonerati dai limiti posti ai contratti a termine (la previsione delle causali, il massimo di durata di 36 mesi e lo stop&go tra un rapporto a termine e un altro); previsto l’esonero della disciplina dello stop&go, cioè l’interruzione tra un contratto a termine e un altro per il lavoro in somministrazione; rientrano parzialmente i voucher, che potranno essere utilizzati dagli alberghi e dalle strutture ricettive che hanno fino a 8 dipendenti e utilizzano i buoni lavoro per pagare le prestazioni rese da pensionati, studenti under 25, disoccupati e percettori del reddito di inclusione o di altre forme di sostegno al reddito. I voucher per il settore agricolo, per gli alberghi e per gli enti locali non potranno essere usati per un arco temporale superiore a 10 giorni; previsto un periodo transitorio fino al 31 ottobre per l’applicazione delle nuove norme sui contratti a termine già in corso. Nel corso del periodo cuscinetto si potranno applicare le vecchie norme sui contratti a termine in modo da concedere alle imprese il tempo necessario per adeguarsi;  contratti a tempo determinato, compresi quelli in somministrazione, non possono superare il 30% dei contratti a tempo indeterminato nella stessa azienda.

 

Multe di 20 euro al giorno per la somministrazione fraudolenta e l’esclusione delle agenzie di somministrazione dall’obbligo di indicare le causali per il rinnovo dei contratti a termine. I costi aggiuntivi applicati ai rinnovi si applicheranno anche ai contratti a termine in somministrazione; aumentate le indennità in caso di offerta conciliativa per i licenziamenti illegittimi. Ad oggi, le mensilità minime da corrispondere sono due, le massime 18. Con la modifica si va da un minimo di 2 a un massimo di 27; se il contratto a termine supera i 12 mesi e non vengono indicate le causali, il contratto si trasforma automaticamente a tempo indeterminato; gli aumenti contributivi dello 0,5% per i rinnovi dei contratti a termine non si applicheranno ai contratti di colf e badanti; la quota delle assunzioni che le Regioni potranno fare nel triennio 2019-2021 sarà destinata al rafforzamento degli organici dei Centri per l’impiego, secondo modalità definite con accordo da concludere in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano entro il 31 marzo di ciascun anno. La norma non stanzia risorse poiché il rafforzamento dovrebbe avvenire all’interno dei vincoli dei piani assunzionali vigenti; proroga dei contratti fino a 30 giugno 2019 e un concorso straordinario per risolvere il problema delle maestre diplomate prima del 2001-2002. Verranno prorogati tutti i contratti fino al 2019 trasformando quelli a tempo indeterminato in contratti a termine fino al 30 giugno 2019 e prorogando chi aveva già il contratto a tempo determinato. Si procederà successivamente all’immissione in ruolo: per il 50% dei posti vacanti attingendo alle graduatorie e per il restante 50% tramite concorso, attingendo prima alle graduatorie dei concorsi banditi nel 2016 e poi procedendo con concorso straordinario che verrà bandito nel 2018-2019. Il concorso e’ riservato ai diplomati magistrali e ai laureati in scienze della formazione primaria; via il tetto dei 36 mesi previsto per i contratti a termine dei docenti e del personale della scuola a partire dal settembre 2016; Il ministero dell’Istruzione potrà  bandire un concorso per la scuola dell’infanzia e per la primaria aperto anche ai diplomati magistrali ante 2001/2002 e ai laureati in scienze della formazione primaria purché abbiano almeno due anni di servizio, anche non continuativo, negli ultimi otto. La selezione sarà aperta ai laureati in scienze della formazione primaria o un “titolo analogo conseguito all’estero e riconosciuto in Italia; le somme derivanti da sanzioni applicate alle aziende che delocalizzano prima di 5 anni dopo aver ricevuto contributi pubblici, sono riassegnate a un fondo finalizzato al finanziamento di contratti di sviluppo ai fini della riconversione del sito produttivo.

 

Inasprite le multe per chi non rispetta le norme sul divieto di pubblicità di giochi d’azzardo e scommesse. Le sanzioni passano dal 5% al 20% del valore della sponsorizzazione (che comunque al minimo ammontano a 50mila euro) Sulle slot e sulle lotterie istantanee verrà apposto il messaggio “nuoce gravemente alla salute”, come quello che si legge sui pacchetti delle sigarette per avvisare i giocatori sui rischi dell’azzardopatia. I tagliandi delle lotterie istantanee devono contenere messaggi in lingua italiana, stampati su entrambi i lati in modo da coprire almeno il 20% della superficie, con le avvertenze relative ai rischi connessi al gioco d’azzardo; il ministro dell’Economia, d’intesa con il ministro della Salute, condurrà un costante monitoraggio dell’offerta di gioco, anche attraverso una banca dati sull’andamento del volume di gioco e sulla sua distribuzione sul territorio, riferendo annualmente sui risultati; Sarà obbligatorio usare la tessera sanitaria per poter accedere alle slot e agli apparecchi da gioco in modo da impedire l’accesso dei minori. Dal primo gennaio 2020 gli apparecchi privi di meccanismi idonei a impedire l’accesso ai giochi ai minori dovranno essere rimossi e la violazione sara’ punita con sanzioni pari a 10.000 euro per ciascun apparecchio; logo di Stato ‘no slot’ per i bar, gli esercizi pubblici e i circoli privati che eliminano o si impegnano a non installare apparecchi da gioco. Il logo e’ istituito presso il ministero dello Sviluppo Economico e sara’ rilasciato dai Comuni; i professionisti e le imprese che vantano crediti con la pubblica amministrazione potranno compensare i propri debiti anche nel 2018; assorbito il decreto per il rinvio a gennaio 2019 dell’obbligo di fatturazione elettronica per il settore dei carburanti;. il ministro del lavoro riferirà annualmente al Parlamento sugli effetti occupazionali e finanziari delle nuove norme sul lavoro.

(Foto Senato Repubblica/Twitter)

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