Latina, migranti sfruttati: arrestati ispettori del lavoro, sindacalisti, imprenditori e commercialisti

 Sequestrate 5 abitazioni, 3 depositi, 3 appezzamenti di terreno, 9 autovetture, 36 tra furgoni e camion, 1 società cooperativa, 4 quote societarie e numerosi rapporti bancari, per un valore complessivo di circa 4 milioni di euro.

Brillante operazione  della Polizia di Stato di Latina nei confronti di una cricca, una consorteria criminale e imprenditoriale dedita allo sfruttamento del lavoro e al caporalato ai danni di centinaia di stranieri impiegati in lavori agricoli in condizioni disumane. Nel mirino una cooperativa sociale ‘Agri Amici’ di Sezze. Sei gli 6 arresti, 50 gli indagati. La misura cautelare, eseguita dai poliziotti della Squadra mobile e del Servizio centrale operativo della Polizia di Stato, ha raggiunto, tra gli altri, l’ispettore del lavoro Nicola Spognardi e il segretario provinciale Fai Cisl Marco Vaccaro. Sequestrate 5 abitazioni, 3 depositi, 3 appezzamenti di terreno, 9 autovetture, 36 tra furgoni e camion, 1 società cooperativa, 4 quote societarie e numerosi rapporti bancari, per un valore complessivo di circa 4 milioni di euro.

L’operazione è stata attivata dalle 4 di stamane, concretizzata da un efficace lavoro sistematico degli uomini e delle donne della Polizia di Latina, coordinati dalla Procura della Repubblica pontina. Un ottimo lavoro investigativo contro lo sfruttamento dei lavoratori agricoli nelle campagne dell’agro pontino e di tutta la regione Lazio. Le persone arrestate sono accusate  di associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento del lavoro, all’estorsione, all’autoriciclaggio, alla corruzione e ai reati tributari. I poliziotti della Squadra Mobile di Latina e del Servizio centrale operativo hanno quindi disarticolato un sistema di protezione e collusione che rendeva possibile lo sfruttamento selvaggio della manodopera straniera. Oltre ai destinatari della misura cautelare, vi sono ulteriori 50 indagati, tra i quali imprenditori agricoli, commercialisti, funzionari ed esponenti del mondo sindacale, che avrebbero dovuto vigilare sulla legalità nel mondo del lavoro e tutelare i lavoratori. Gli arrestati, tra i quali 2 donne, reclutavano e sfruttavano stranieri centrafricani e romeni, tramite una società cooperativa con sede a Sezze (Lt), distribuendo illecitamente la loro manodopera a centinaia di azienda agricole committenti avendo monopolizzato il settore nelle provincie di Latina, Roma, Frosinone e Viterbo.

Gli stranieri venivano trasportati nei campi a bordo di pulmini sovraffollati, privi dei più elementari sistemi di sicurezza, ed erano costretti ad affrontare una giornata lavorativa di almeno 12 ore a fronte di una retribuzione inferiore alla metà rispetto a quella prevista dal contratto collettivo nazionale di lavoro del settore. Tale sistema era retto anche grazie alla copertura di esponenti sindacali e dell’Ispettorato del Lavoro infedeli. Gli stranieri erano costretti a sottostare a regole disumane, a cui non venivano garantiti i loro i più elementari diritti previsti dall’ordinamento giuridico. 

In particolare, secondo gli inquirenti, il segretario generale provinciale del sindacato Fai Cisl (federazione agricola, alimentare e industriale), Marco Vaccaro finito in carcere, è accusato di avere garantito protezione alla cooperativa “Agri Amici” grazie al suo ruolo sindacale, estorcendo l`iscrizione alla sua organizzazione ai lavoranti assunti dalla cooperativa, dietro la minaccia del licenziamento.

L’ispettore del lavoro, invece, Nicola Spognardi,  ai domiciliari, impiegato all`Ispettorato Territoriale di Latina, è accusato di avere garantito copertura alla cooperativa “Agri Amici” in cambio di utilità economiche, elargendo consigli e indicazioni agli indagati utili ad eludere controlli e contestazioni da parte del suo ufficio.

Significativa, in questo senso, l`intercettazione di un sms inviato dal sindacalista ad un altro segretario dello stesso sindacato, in prossimità delle festività natalizie: “…a Babbo Natale ho chiesto … 4000 disoccupazioni e un gatto…!”.

 L’indagine ha avuto inizio alla fine del 2017, a seguito dei interventi disposti dal Servizio centrale operativo nell’ambito dell’operazione ad alto impatto denominata ‘Freedom’, finalizzata al contrasto del preoccupante fenomeno del caporalato e dello sfruttamento del lavoro. Tali controlli hanno permesso di rilevare la presenza in alcune zone della citta’, nelle primissime ore della mattinata, di folti gruppi di stranieri in attesa di pulmini per essere trasportati nei campi. I poliziotti hanno potuto accertare che i braccianti provenivano anche dai centri di accoglienza straordinaria ed erano in attesa del riconoscimento della protezione internazionale.

La Cisl: “abbiamo sospeso sindacalista” – “Siamo sconcertati dalla notizia del coinvolgimento di un nostro sindacalista tra gli arresti avvenuti oggi a Latina per caporalato. Attendiamo riscontri e chiediamo si faccia luce al più presto prima di giudicare il caso e le persone coinvolte, ma la Federazione ha già attivato tutte le misure statutarie a propria tutela, a cominciare dalla sospensione da ogni carica del sindacalista coinvolto, pur continuando ad auspicarne la sua totale estraneita’ ai fatti. Da parte nostra nessuna esitazione e piena fiducia al lavoro delle forze dell’ordine e della magistratura. Siamo pronti a valutare ogni azione penale e civile per tutelare con la massima severita’ la Fai Cisl e il nostro operato”. Lo scrive sulla pagina Facebook della Fai Cisl il segretario generale Onofrio Rota.

Il Ministro Luigi di Maio: “caporalato, ora i nodi al pettine” – “Abbiamo dichiarato guerra al #caporalato e adesso, finalmente, i nodi stanno venendo al pettine. Ecco i frutti del nuovo corso dell’Ispettorato del Lavoro che denuncia le mele marce e grazie alle forze dell’ordine per il lavoro svolto. Questo è lo Stato che ci rappresenta”. E’ quanto scrive in un tweet il vicepremier Luigi Di Maio, ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico.

Il presidente della Camera, Roberto Fico: “ottimo lavoro della Polizia di latina:  “Il caporalato è una piaga vera. È schiavitù. Ogni sfruttamento dei lavoratori, ogni lesione della dignita’ umana, va combattuto dallo Stato in modo severo, senza nessuna esitazione. L’attenzione delle Istituzioni deve essere massima. Grazie alla Squadra mobile di Latina e al Servizio centrale operativo della Polizia di Stato per il lavoro fatto”. Lo dice il presidente della Camera Roberto Fico.

                                                                                                       Ciro Crescentini

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