Comune a rischio crac, la resistenza di Luigi de Magistris

Critiche dal presidente della Commissione Trasparenza: Il vero problema sono i cronici difetti strutturali del bilancio 

Il Comune di Napoli non fallirà.  Giovedì prossimo è stato fissata una riunione a Palazzo Chigi tra i rappresentanti dell’esecutivo nazionale  e il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris per trovare una soluzione sul debito arretrato che l’amministrazione comunale dovrebbe versare al Consorzio CR8 per lavori eseguiti nel 1981 nell’ambito degli interventi post-terremoto. Tanti i dubbi su questo debito. Tante le domande spontanee, una in particolare: perchè  questo debito  non fu iscritto a bilancio dalle precedenti amministrazioni comunali e dalle giunte de Magistris?

Intanto è pronto un atto transattivo per dirimere la vertenza. Stemperata la tensione, evitati gli effetti dirompenti sul piano sociale. Il dissesto avrebbe determinato massimo aumento delle tasse, la cancellazione dei servizi, il licenziamento di almeno 6 mila persone, svendita del patrimonio immobiliare. Il sindaco  aveva già attivato la mobilitazione per una grande iniziativa di lotta contro il governo nazionale. Una vera e propria resistenza. L’intervento, la pressione esercitata sul governo dai parlamentari napoletani del Pd, Movimento 5 Stelle, della Sinistra e di Forza Italia ha scongiurato un grave clima di tensione sociale.   Nel pomeriggio è arrivata la convocazione del vertice a Roma.

“Stamattina la segreteria di Palazzo Chigi ha contatto il mio capo di gabinetto, Attilio Auricchio, per fissare un incontro sul debito CR8 a Palazzo Chigi giovedì prossimo”. De Magistris ha poi aggiunto: “Oggi pomeriggio mi ha chiamato il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni con il quale mi sono intrattenuto in un cordiale colloquio telefonico. Non avevo dubbi che – ha proseguito – mi avrebbe richiamato vista la sua tradizionale correttezza istituzionale. Gentiloni mi ha assicurato che sta seguendo personalmente la questione ed entrambi abbiamo auspicato che giovedì, a Palazzo Chigi, si possa chiudere definitivamente la questione con il via libera per l’eliminazione dell’intero pignoramento delle casse del Comune di Napoli”.

Ma non mancano le critiche articolate da parte di esponenti del consiglio comunale di Napoli

“La questione del debito pregresso sollevata dalla Corte dei conti è solo la punta dell’iceberg di un bilancio che contiene troppe variabili indipendenti e l’amministrazione non è capace di venirne a capo” – scrive in una nota il consigliere del comune di Napoli, Domenico Palmieri, presidente della commissione Trasparenza.

“Il problema  continua Palmieri – non è, come vorrebbe far credere de Magistris, il buco da 84 milioni non rendicontati nel 2016 (questione tecnica alla quale pur si troverà una soluzione). Il vero problema sono i cronici difetti strutturali di un bilancio che, fra difficoltà a riscuotere crediti e imposte e la mancata dismissione immobiliare, tengono la città  perennemente sull’orlo del crac”.

“Il pronto soccorso – conclude Palmieri – non può arrivare da un governo in prorogatio. C’è bisogno di un sindaco che non si limiti a corteggiare i Cinque Stelle ma che intervenga con decisioni immediate e rigorose per risanare effettivamente i conti, evitando ulteriori sacrifici sulla pelle dei cittadini”.

                                                                                                           Ciro Crescentini

 

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