Comune di Napoli, assessore Panini:”Non è dissesto ma sarà duro scontro con il governo”

Situazione finanziaria di Palazzo San Giacomo. Riceviamo e pubblichiamo integralmente una nota dell’assessore comunale al bilancio, Enrico Panini

Le Sezioni riunite della Corte dei Conti hanno accolto, nella giornata di ieri, il ricorso del Comune di Napoli avverso la Deliberazione della Sezione regionale circa il bilancio 2014 ed hanno respinto il ricorso contro l’elusione del saldo 2016.
La condanna. Fermo restando la lettura delle motivazioni (disponibili solo fra due o tre settimane), secondo la Corte non avremmo correttamente iscritto nel bilancio 2016 un debito derivante dal Commissariato post terremoto (1980) che è di quasi totale competenza del Governo nazionale, da noi iscritto nel bilancio 2017. Il Comune è in dissesto? No.
Il Comune crolla? No.  Perché tanti mezzi di informazione hanno immediatamente titolato al disastro? Meglio semplificare in modo gufesco il messaggio. Beautiful is better. Fa vendere e cliccare.

Allora tutto bene? No. La decisione delle Sezioni riunite (che non è appellabile) implica che il corrispettivo economico riferito al mancato rispetto dell’equilibrio, dichiarato dalla Corte della Campania, corrispondente a circa 114 milioni di euro, comporti un’analoga detrazione dai trasferimenti dallo Stato al Comune di Napoli.

Come stiamo? Acciaccati. Il Consorzio Cr8 pignora la cassa fino a 97 milioni perché il Governo non paga, ora dovremo coprire il saldo che ci è stato addebitato.  Considerazioni. I debiti del Governo, Napoli li paga due volte:
– la prima volta perchè, fino ad ora, il Governo continua a non riconoscere ciò che gli compete e siamo costretti a pagarlo noi;
– la seconda volta perché questo opportunismo ci condanna alle attuali censure della Corte.  
Che faremo? Al netto delle ulteriori decisioni che il Sindaco renderà noto nelle prossime ore noi apriremo lo scontro. E sarà uno scontro pesantissimo. Il Governo deve a noi somme ben superiori al recupero da fare sui trasferimenti che ci competono e che dovrebbero essere decurtati in seguito alla Sentenza della Corte. Questo è inaccettabile: Napoli paga il conto di commissariamenti decisi dal Governo. 

Ultime considerazioni: leggo dalle Agenzie il commento di una parlamentare, on. Valeria Valente, componente di una Giunta Jervolino dichiarata fallita dalla Corte dei Conti nel 2013 che pontifica sulla correttezza della attuale decisione della Corte e che tuona contro la correttezza amministrativa dell’attuale Giunta. Ai verbali storici non risultano, nel periodo di permanenza della stessa in Giunta, dichiarazioni contrarie ad una cultura economica “alla spera in dio” che ha contraddistinto quell’amministrazione. Chi tacque allora perseveri oggi, almeno, il pudore come dimensione etica.  Leggo anche di un importante sindacalista che dichiara, prima di documentarsi, circa presunte solitudini dell’Amministrazione de Magistris che non ho capito quale rapporto abbiano, se esistenti, con la realtà delle decisioni della Corte. Della serie “do cojo cojo”. Ci si vede a Roma. 

                                                                                                                                  Enrico Panini

 

(foto di Ciro Crescentini)

                                                                                                

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