Arresto non convalidato, Carola Rackete torna libera

La gip di Agrigento, Alessandra Vella, esclude il reato di resistenza e violenza a nave da guerra, a causa di una “scriminante”: commettere l’illecito sarebbe giustificato dall’adempimento di un dovere, quello di salvare vite umane in mare. Il prefetto dispone l’espulsione per la comandante della Sea Watch, ma anche questo va convalidato da un giudice

La gip di Agrigento, Alessandra Vella, non ha convalidato l’arresto della comandante della Sea Watch, escludendo il reato di resistenza e violenza a nave da guerra. Da stasera Carola Rackete è libera, perché viene meno la misura degli arresti domiciliari. Secondo la gip il reato di resistenza a pubblico ufficiale sarebbe stato giustificato da una “scriminante”, legata all’adempimento di un dovere”, quello di salvare vite umane in mare. La capitana della Sea Watch 3, era stata arrestata e posta ai domiciliari, dopo aver deciso di entrare nel porto di Lampedusa nonostante il blocco. Ma secondo la giudice Vella il decreto legge Sicurezza bis “non è applicabile alle azioni di salvataggio in quanto riferibile solo alle condotte degli scafisti”. La giovane tedesca resta però indagata, a piede libero, per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

 

 

DISPOSTA L’ESPULSIONE DELLA CAPITANA. Fonti del Viminale informano che il prefetto di Agrigento ha disposto nei confronti di Carola Rackete un provvedimento di allontanamento dal territorio nazionale, con accompagnamento alla frontiera. La misura deve comunque essere convalidata dall’autorità giudiziaria. L’espulsione, inoltre, non potrebbe essere eseguita – secondo quanto si apprende – prima del 9 luglio, data in cui la capitana deve essere interrogata dalla procura di Agrigento, che indaga su di lei per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

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