Viaggio al centro della notte, quel folle schianto in tangenziale

Un assurdo percorso in contromano durato sei interminabili minuti, conclusosi con uno botto che uccise due persone: Aniello Miranda, un padre di famiglia, e Livia Barbato, fidanzata dell’autista-kamikaze Nello Mormile. Il libro di Luca Maurelli ripercorre le tappe di quanto avvenne tra il 24 e il 25 luglio del 2015 a Napoli e del processo per omicidio, la cui sentenza d’Appello è attesa per fine giugno

Pochi giorni prima di quella notte che l’avrebbe inghiottita, la ragazza aveva scritto sul suo diario: “Credo di aver capito cosa voglio fare da grande. Anche se grande già sono. Voglio fare quel che amo. Voglio essere quel che amo. La cosa più bella è avere un lavoro che non chiamerò lavoro. Paura, fatti sotto…”. Speranze a timori di una giovane donna, Livia Barbato, che tra il 24 e il 25 luglio del 2015, su un’auto guidata dal fidanzato Nello Mormile, morì dopo un folle percorso in contromano durato sei interminabili minuti e conclusosi con uno schianto che uccise due persone: Aniello Miranda, un padre di famiglia, che arrivava dalla parte giusta, e la stessa Livia. La storia ha ispirato “Viaggio al centro della notte”, il libro del giornalista Luca Maurelli (Guida Edizioni), in uscita ad inizio luglio, dopo la sentenza di Appello prevista il 26 giugno. Quando cioè sarà stata scritta un’altra pagina del percorso giudiziario, iniziato all’alba del 25 luglio. Il procuratore generale ha chiesto per l’imputato una condanna a 16 anni e 6 mesi di reclusione. In primo grado, con rito abbreviato, Mormile fu condannato a 20 anni.

 

Nello Mormile, l’autista-kamikaze, uscì miracolosamente indenne dal botto. Il 29enne da subito si chiuse a riccio, dichiarando di non ricordare nulla di quanto accaduto in quei sei minuti contromano fino al tragico botto. Da subito giornali parlarono di un’azione suicida premeditata, di una possibile vendetta, di una punizione inflitta dal dj alla sua ragazza, di omicidio mascherato da incidente. Nello era ubriaco ma cosciente di ciò che faceva, dicono gli inquirenti. Ma perché lo ha fatto? Vendetta? Sfida? Suicidio? Un mistero che è rimasto imprigionato nella testa del dj.
Per la difesa il ragazzo era ubriaco fradicio e non era cosciente di essere in Tangenziale quando iniziò il contromano. Mormile finì in carcere nell’agosto del 2015, fu interrogato ma anche qui il ricordo di quanto accaduto non riemerse. Lo tradì una frase pronunciata d’istinto al medico che per primo si era avvicinato all’auto distrutta al termine del contromano: “Ho fatto una cazzata”. Parole che pesarono come pietre nel processo. Nel luglio del 2016 arrivò la condanna per duplice omicidio volontario (sentenza storica in tema di incidenti stradali sotto effetto di alcol). In appello, davanti ai giudici della terza sezione presieduta da Vincenzo Mastursi, la difesa proverà a ottenere quantomeno uno sconto di pena e la derubricazione del reato a omicidio colposo. Le parti civili la conferma del verdetto di primo grado, per duplice omicidio volontario.

 

Il libro – genere non fiction – racconta la storia personale, i sogni, le ambizioni e l’amore per Nello di Livia Barbato, la fotografa 21enne morta senza nessuna colpa e ripercorre la vicenda giudiziaria con materiale inedito – perizie, intercettazioni, foto, lettere segrete – accendendo una luce anche sui co-protagonisti: i genitori, la dottoressa che vide morire Livia, il cantante di karaoke che intervenne sul posto, il poliziotto che indagò, il cappellano del carcere di Poggioreale e svela uno spaccato generazionale fatto di passioni e sballi.
Un viaggio nella notte delle incoscienze giovanili, negli sballi, nelle sfide, nei rischi e nelle stragi del sabato sera che lasciano sul campo vittime, feriti e vite distrutte. Un tema, quello della sicurezza stradale legata all’abuso di sostanze pericolose, sul quale la politica e le autorità preposte non fanno abbastanza.
Prefazioni di Simonetta Matone e Maria Bianca Farina, conclusioni Don Antonio Mazzi.

 

L’AUTORE – Luca Maurelli (1969), laureato in Scienze Politiche alla Federico II, giornalista (Il Tempo, Il Roma, Reuters, Libero, Rai Tg2, L’Espresso, il Secolo d’Italia, Panorama), è nato a Napoli ma lavora a Roma. Ha scritto con Giuseppe Pedersoli “L’ oro del Pibe, paradossi e ingiustizie del fisco italiano” (Edizioni Scientifiche Italiane, 2008) e “Sette vizi, una sola Italia” (AA.VV. Pensierolento, 2012).

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