Napoli, in 5.000 al corteo contro legge sulla gestione idrica: “Basta profitti con l’acqua” – Video

Movimenti e sindaci chiedono il ritiro del testo De Luca-Bonavitacola, approvato due settimane fa, e il varo di una norma condivisa

NAPOLI – In cinquemila, secondo gli organizzatori, per chiedere modifiche alla legge di riordino sulla gestione dell’acqua in Campania. A Napoli movimenti, tra cui il M5S, sindaci e cittadini sfilano contro la legge De Luca-Bonavitacola, il riordino sulla gestione dell’acqua alla Regione Campania. Da piazza Matteotti a Santa Lucia, per ripetere la richiesta di varare un testo condiviso e ritirare quello approvato lo scorso 16 novembre in consiglio regionale. “Una Legge inaccettabile, antireferendaria, e ambigua – affermano i promotori della manifestazione – perché nasconde, dietro alle parole scritte, una verità che conosciamo bene: proficua e redditizia a favore di pochi, a discapito dei cittadini”.  In testa al corteo de Magistris e padre Alex Zanotelli. “Una Legge che vedrà la quasi totalità dei Sindaci – spiegano i promotori .- quali semplici Organi consultivi, non più deliberativi; questo compito se lo terranno per loro i vertici della Regione”.

 

DE MAGISTRIS: “IMPUGNEREMO LA LEGGE” – “La legge regionale tenta di sovvertire la sovranità popolare e le decisioni del Comune di Napoli. E’ un fatto molto grave e noi impugneremo la legge”. De Magistris annuncia una battaglia legale in occasione della manifestazione a favore della ”ripublicizzazione” dell’acqua. “Napoli – afferma  il sindaco – è l’unica fra le città italiane medio-grandi ad aver costruito un percorso che trasformasse l’azienda del ciclo dell’acqua da Spa ad azienda di diritto speciale e lo abbiamo fatto con tenacia e nonostante mille difficoltà”. Da parte della Regione – aggiunge – c’è un tentativo di interrompere quel processo che da Napoli deve estendersi a tutta l’Italia. L’acqua è di tutti e non può essere accaparrata da qualcuno”.

 

IL M5S: “UNA LEGGE-SCHIFEZZA” – “La legge regionale sull’acqua è una schifezza che concentra la gestione dell’acqua nelle mani di un unico ente idrico campano, un grande carrozzone”. Valeria Ciarambino, capogruppo M5S alla Regione, torna ad attaccare la norma che affida ai Comuni e agli enti locali “solo un limitatissimo potere di consultazione rispetto alle decisioni che vengono prese in modo accentrato”. I 5 stelle valutano, alla luce del regolamento consiliare che, di “far arrivare in aula la nostra proposta di legge sull’acqua, che poi è quella dei comitati, che non è mai stata discussa cosi’ da riaprire il dibattito”. I gruppi consiliari non hanno ancora avuto modo di leggere il testo della legge. “Il testo definitivo – aggiunge Ciarambino – non c’è ancora, noi stiamo facendo pressioni presso l’Ufficio legislativo ma ci dicono che ci vuole un mese per la pubblicazione”.

 

(Foto Maria Giovanna Castaldo-Fb/Video Vincenzo Russo-Fb)

 

 

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