Provvedimenti adottati nell’ambito delle indagini per gli incidenti accaduti prima della partita Napoli-Verona del 6 Gennaio 2018
La Digos della Questura di Napoli ha eseguito 5 ordinanze di custodia cautelare in carcere e 10 perquisizioni a carico di altrettanti appartenenti alla tifoseria partenopea nell’ambito delle indagini sugli incidenti accaduti il 6 gennaio 2018 all’esterno della Stazione Centrale di Napoli in occasione della partita Napoli-Verona. I provvedimenti arrivano ad esito di indagini coordinate dal pool di magistrati istituito presso la Procura della Repubblica di Napoli. I 5 tifosi hanno tra i 25 e i 28 anni, sono accusati di resistenza, violenza, incendio e lesioni per aver aggredito le forze dell’ordine prima della partita. Carmine Cacciapuoti, Gennaro Iescone, Tommaso Fiorillo, Diego Infante e Fabio Vegliante, i 5 ultra’ arrestati, si trovavano insieme ad altre 200 persone nella stazione centrale di Napoli. Appartengono tutti a gruppi organizzati della curva B dello stadio San Paolo, le sigle Secco Vive, Ultra’ 72 e Area Nord. Secondo l’accusa sarebbero loro i responsabili della guerriglia urbana che si e’ scatenata prima del match in programma al San Paolo, in particolare sarebbero corresponsabili dell’aggressione a diversi agenti feriti, alcuni gravemente, che erano sul posto per impedire l’incontro tra le due tifoserie. Durante quell’episodio, sono state bruciate anche 5 auto della polizia oltre a numerosi cassonetti dell’immondizia. I gruppi di tifosi finiti sotto la lente della procura non hanno connotazioni politico ideologiche ma le loro attività criminali sarebbero influenzate da organizzazioni criminali locali. La logica che sta dietro gli scontri è quella della contrapposizione tra tifoserie. Per l’accusa, questi fenomeni avverrebbero in maniera strutturale o comunque organizzata. Durante l’operazione sono state eseguite anche dieci perquisizioni che hanno portato al sequestro di tirapugni, manganelli, mazze, spranghe e coltelli. Due dei tifosi arrestati, Carmine Cacciapuoti e Diego Infante, erano gia’ finiti in carcere nel mese di ottobre con l’accusa di aver partecipato a una spedizione punitiva contro i tifosi della Roma, atterrati all’aeroporto di Capodichino dopo un match contro il Barcellona disputato il 5 aprile scorso.