Torre Annunziata, Libera ricorda le vittime innocenti Luigi D’Alessio e Rosa Visone

Furono uccisi 35 anni fa in un conflitto a fuoco

Libera Torre Annunziata “Raffaele Pastore e Luigi Staiano” ricorda le due vittime e rinvia a fine gennaio la Giornata in loro Memoria con l’assunzione di un Impegno concreto.Il Maresciallo dei Carabinieri Luigi D’Alessio, 41 anni, l’8 gennaio del 1982 era in servizio. Perlustrava Torre Annunziata come tante altre volte a tutela della sicurezza dei cittadini. Quel giorno era assieme al Capitano Sensales e ad un altro milite. Disponevano di un’auto modesta rispetto ai bolidi della criminalità organizzata: una “FIAT 500” anche un po’ scassata. La loro attenzione fu richiamata da una vettura con quattro persone a bordo. Tra i passeggeri riconobbero due pericolosi camorristi, legati al clan Cutolo, latitanti da tempo. Nonostante la modestia del loro veicolo, inseguirono e fermarono i malviventi. D’Alessio scese e chiese i documenti, ma fu sorpreso dalla estrema rapidità con cui furono sparati numerosi colpi di pistola. Il Maresciallo cadde esanime, con il corpo crivellato. I colleghi rimasero feriti.
Rosa Visone aveva appena 16 anni. Attraversava la strada ad un centinaio di metri di distanza. Non si accorse di nulla. Lasciò la sua bellezza sull’asfalto. Mentre i suoi sogni scansavano i proiettili. Dalle indagini condotte dai carabinieri emerse la responsabilità di Antonio Vangone contro il quale fu spiccato ordine di cattura. Il pregiudicato venne arrestato a Secondigliano, dopo un lungo inseguimento dagli agenti del quinto distretto di polizia, al comando del vice questore Vincenzo Scalone. Vangone, presunto omicida, era a bordo di una ”Mercedes”, guidata dal pregiudicato Michele Mocerino. Quest’ultimo tentò di sparare contro gli agenti che, a loro volta, fecero fuoco, colpendo la macchina e costringendola a fermarsi.  Vangone sarà accusato oltre alla morte di D’Alessio anche del tentato omicidio degli agenti che lo avevano arrestato, insieme con il Mocerino.

“Il nome di Rosa si staglia sul monumento alle vittime innocenti della camorra – spiega una nota dell’associazione antimafia – Luigi è insignito della Medaglia di Bronzo al Valor Militare. La Caserma dell’Arma, sede del Comando Gruppo Carabinieri di Torre Annunziata, è a lui intitolata. Certo sarebbe stato giusto che fossero ancora tra noi. Rosa nei suoi 51 anni, Luigi nei suoi 76. In genere ricordiamo i defunti come erano, non ci chiediamo cosa avrebbero fatto se la morte li avesse ignorati. Rosa si sarebbe innamorata? Si sarebbe sposata? Avrebbe avuto dei figli? Quale lavoro avrebbe scelto? O sarebbe disoccupata? Avrebbe lottato contro le ingiustizie? E Luigi, avrebbe avuto altri figli, li avrebbe seguiti con la moglie dove oggi abitano? Sarebbe stato un bravo nonno? Avrebbe fatto carriera? Non lo sapremo mai”.
“Ecco perché siamo pensierosi, mentre il mare sembra disinteressato. Ma poi ci invade la voglia di ricordarvi, a tutti, anche alle onde, che adesso sembrano allegre. Dateci la forza di costituire l’associazione “AntiracketAntiusuraOplonti”, il cui cammino si è rallentato, e istituire il Consiglio Comunale dell’Infanzia e quello dell’Adolescenza, magari per intitolarli a Rosa. Carissimi Rosa e Luigi, ci incontriamo a fine mese!”

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