Restaurazione e popcorn

Riceviamo e pubblichiamo integralmente 

Chiunque abbia studiato la storia, conosce bene il periodo post napoleonico, quando a Vienna si tenne un Congresso che restituì i regni conquistati da Napoleone ai legittimi proprietari.

Ecco, nel 2018 siamo in un clima di restaurazione, peccato che sia fascista!

Nonostante la dodicesima norma transitoria e finale della Costituzione e la Legge Scelba sanciscano che tali ideologie vadano in contrasto con l’assetto demo-repubblicano del nostro paese. Bisogna anche aggiungere che Mussolini un po di politica sapeva farla, visto che convinse i liberali ad allearsi con lui nel 1922, mentre questi politicanti non hanno mai nemmeno amministrato il proprio condominio, bensì si sono limitati alla campagna elettorale.

Tutta questa restaurazione avviene nella totale assenza politica della sinistra, che al posto di fare un’opposizione che verte sui temi delle non proposte del Governo Conte, si limita a mangiare i popcorn offerti dal neo senatore Matteo Renzi, lasciando l’opposizione al governo stesso. Infatti, in centocinquantasette anni di storia italiana, non si era mai visto che una maggioranza facesse opposizione all’opposizione.

Intanto Salvini, il ministro dell’interno, continua a fomentare l’odio razziale, dimostrando che quando gli antropologi statunitensi Thomas e Znaniecki parlavano degli immigrati come capro espiatorio dei problemi di un paese, dicevano il vero. Di fatto il governo in carica ha ben trovato il colpevole a tutto (vi sorprenderà sapere che il primo della lista non è il PD o la sinistra), i migranti.

E’ inutile ricordare a Salvini che anche i suoi antenati erano migranti, costretti a scappare da un’Italia che non offriva nulla, allora più di oggi.

Accanto a Salvini, il secondo posto se lo prende  uno dei ministri più discussi, il ministro della famiglia Fontana, il quale in due minuti a risolto un dibattito tra Chiesa e sinistra che durava da anni, quello delle unioni civili, affermando che non esistono.

La medaglia di bronzo va al ministro della cultura, Bonisoli, quello che al  posto di valorizzare il patrimonio culturale l’ammazza, preferendo abolire il bonus cultura e togliere le domeniche gratuite ai musei, misure importanti che hanno portato dei benefici ai vari siti museali e archeologici del paese.

Evitiamo di menzionare nella classifica dei top ministri quello degli slogan Di Maio e la no vax Grillo, d’altro canto nominare un medico legale alla salute non ispira tanta fiducia ai cittadini.

Ma una verità resta, qualora tutti i ministri dovessero essere processati hanno già il loro avvocato, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, speriamo che l’avvocato degli italiani non gli presenti una parcella troppo salata. Intanto aspettiamo notizie dalla sinistra, preferibilmente prima che tutti diventino trasversalisti e si perda ogni visione del mondo!

Insomma, com’era intitolato un famoso film di Massimo Troisi, non ci resta che piangere!

                                                                                      Francesco Miragliuolo

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