
Bancarotta fraudolenta, sequestrate le quote della società di gestione
Lo storico Teatro Sannazaro di Napoli finisce nel mirino della Guardia di Finanza di Nola. Un blitz nella notte ha portato al sequestro delle quote della società che gestisce la struttura oltre che di tutto il materiale che veniva utilizzato per la messa in scena degli spettacoli. Bancarotta fraudolenta, questa l’accusa, pesante, mossa nei confronti dei gestori della struttura, che stando agli inquirenti avrebbero creato debiti per oltre un milione e mezzo di euro. Il sequestro avvenuto alle prime luci dell’alba è stato effettuato su richiesta della Procura della Repubblica, che ha dato esecuzione al decreto di sequestro preventivo emesso dal Giudice per le indagini Preliminari del Tribunale di Nola. Sequestrate come detto, le quote della società Esmeralda s.r.l., subentrata nella gestione del Teatro Sannazaro, dopo una serie di svariate cessioni societarie, alla società fallita La.Ma.Ing. s.r.l. Le fiamme gialle hanno messo sotto sequestro anche tutti i beni della società fallita, quali materiale da palcoscenico, macchinari, impianti scenici, costumi di scena, macchine elettroniche utilizzati per l’organizzazione e lo svolgimento delle rappresentazioni teatrali. Tutto questo materiale stando agli inquirenti erano oggetto di condotte distrattive. Il sequestro della storica struttura, che da anni, offre ai napoletani spettacoli di buona qualità, parte da un’attività di indagine diretta e coordinata dalla Procura ha ha portato alla luce la bancarotta fraudolenta commessa dalla società La.Ma.Ing. s.r.l. fallita nel 2016, come si legge nella sentenza del Tribunale di Nola. Da qui partono gli approfondimenti investigativi delle fiamme gialle che hanno appurato che la compagine societaria della società fallita, con il preciso scopo di sottrarre alla garanzia dei creditori l’azienda “Teatro Sannazaro” aveva dissimulato il compendio aziendale attraverso un susseguirsi di cessioni ed acquisizioni di quote sociali all’interno della stessa compagine societaria, composta da persone legate da rapporti di parentela. Con precisione i finanzieri hanno appurato che la bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale era stata commessa dal gruppo familiare che ha sempre continuato a gestire il Teatro napoletano, con la costituzione della nuova società “Esmeralda s.r.l.”. Sempre nel corso delle indagini si è potuto appurare che il danno fatto ai creditori da parte dei gestori della struttura è pari a un milione e 582 mila euro.
Monica De Santis