
Le ipotesi di reato sono falso e truffa, dieci gli indagati. L’indagine sulle coop costituite ad hoc è partita dalla Cgil
Tra le coop coinvolte una era già finita nelle maglie di Mafia Capitale. Carabinieri dei Nas hanno eseguito i sequestri di sette centri di accoglienza per immigrati in Irpinia nell’ambito di un’inchiesta sulle condizioni igieniche, la qualità del cibo e lo stato delle strutture che ospitano centinaia di immigrati. Altri tre centri sono stati chiusi su disposizione della Prefettura di Avellino. L’inchiesta, coordinata dal Procuratore Rosario Cantelmo, è stata avviata su esposti della Cgil. Dieci le persone indagate a vario titolo per falso e truffa.
L’INDAGINE – Non ricevevano il kit giornaliero che prevede una somma di denaro, l’occorrente per l’igiene personale, il vestiario e gli alimenti adeguati. Immigrati accolti in centri improvvisati, gestiti da cooperative costituite anche ad hoc per approfittare del flusso di denaro destinato all’accoglienza dei profughi sbarcati sulle coste del Mediterraneo. E’ quanto emerge dal’inchiesta della Procura di Avellino. I carabinieri, coordinati dal capitano Gianfranco Di Sario, hanno riscontrato anche presunte inosservanze nei capitolati d’appalto, soprattutto per quanto riguarda le forniture alimentari. Nell’ordinanza emessa dal gip del tribunale di Avellino non è stato disposto lo sgombero immediato dei centri. In tempi brevi le autorità dovranno individuare una nuova sistemazione per gli immigrati, che sarebbero circa 120.