Cirilli saltella sul palco, e tutti temono di essere investiti dall’esiziale tormentone “Chi è Tatiana?”. Ma presto scopriranno perfino di rimpiangerlo
Il premio di stasera va a lui, punta di diamante di una categoria: quella dei comici di questo Festival, che non fanno ridere. Gabriele Cirilli saltella sul palco, e tutti temono di essere investiti dall’esiziale tormentone “Chi è Tatiana?”. Ma presto scopriranno perfino di rimpiangerlo. Cirilli attacca con un mortifero preambolo sugli autoscatti (“In Italia si fanno più di un milione di selfie al giorno, siamo un popolo di selfaioli”). Poi passa ad uno sketch sulla paura di volare, e lì è il punto di non ritorno. “Vai all’aeroporto, come fai ad avere fiducia in un posto che si chiama terminal?”, si chiede. Poi, in un crescendo, sgancia la freddura: “Il Boeing se cade non è che rimbalza”. Vette siderali con la battuta sull’ingresso nel velivolo: “La hostess mi ha domandato: finestrino o corridoio? E io: gabinetto prego”. Alla fine l’aereo non cade: ma in compenso precipita l’umore.