Parole d’autore – Bob Dylan e le (tante) strade dell’uomo

Nella celebre Blowing in the wind il cantante apre con una domanda su cui vale la pena riflettere: per essere definito tale, un uomo cosa deve fare?

“Quante strade deve percorrere un uomo prima che lo si possa chiamare uomo?” E’ la traduzione italiana delle prime parole di un pezzo che fa storia ancora tutt’oggi. Celebre scritto di  Bob Dylan annata 1962, per molti considerato manifesto della generazione dei giovani che in maggio sarebbero poi fioriti. La canzone in questione è “Blowing in the wind” (Soffia nel vento); e ci si potrebbero spendere parole su parole su parole su ogni singolo verso e sillaba di questa canzone dai tre accordi restando a riflettere su ogni singola domanda posta, alla quale nessun uomo in quanto uomo potrebbe rispondere se non restando a bocca aperta. La domanda di apertura iniziale, quella a cui ci interesseremo quest’oggi, spacca, divide in due la mente. Senza troppi giri di parole, insomma un uomo per definirlo tale che ha da fa?

Si parla-parafrasando tale Bukowski-dell’uomo contro l’uomo. Insomma i tempi d’oggi dov’è che (ci) portano? Lavoro, disoccupazione, rinneghi, ideologie andate (per molti), l’incoerenza, la violenza gratuita, il vittimismo, la sofferenza, l’odio, razzismo, camorra, malaffare, politica andata, le guerre che continuano, i mali che aumentano.

E l’uomo dov’è? How many times must a man look up before he can see the sky? “Quante volte un uomo deve guardare verso l’alto prima che riesca a guardare il cielo?”

Dylan delega la risposta al vento “la risposta amico sta soffiando nel vento” sospirando magari e pensando, immaginando che l’uomo, quello giusto, legittimo, da qualche parte esista, come la storia degli uomini insegna.

All’ombra del frenetico mondo attuale, di quella chiamata contemporaneità, questa è pero è domanda che va sempre più scemando, armati di arrivismo, panze abbuffate e corse all’ultimo parcheggio. L’epifania è ricorrenza cristiana che suole indicare la “Manifestazione della divinità di Gesù Cristo all’umanità” con l’arrivo dei re Magi. Epifania non a caso indica “mi rendo manifesto”. Quand’è che sarà l’uomo a rendersi, a pieno, manifesto?

 

Vincenzo Perfetti

(Foto Bob Dylan/Fb)

 

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