L’anima rock della grande band fiorentina compie 53 anni: dal punk degli esordi ai talent-show
La città protagonista della storia di oggi è Firenze. È qui che inizia la storia di Pietro Pelù, al secolo Piero Pelù: cantautore italiano, co-fondatore del memorabile gruppo Litfiba, frontman di sgangherata e ineguagliabile fama, al quale va riconosciuto il suo impegno politico rilanciato attraverso la musica, i testi delle sue canzoni, anche sul palco (come non ricordare la dedica all’attuale Premier Renzi:”Boy scout” di Licio Gelli?). Oggi, quel ragazzo fiorentino che nel 1980 si presenta ad un provino come cantante “iniziando ad urlare ad un microfono” per un nuovo gruppo new-wave/punk-rock, i Litfiba, fondati da un certo avellinese Ghigo Renzulli, compie i suoi stimati cinquantadue anni. Oggi lo si vede e riconosce in tivvù per la partecipazione come “talent scout” a programmi quali “x-factor”: con il suo stile da rocker sempreverde. Ma la sua storia è molto più profonda e viva. Porta con se’ il sapore di una passione, quella della musica, e quella del rock, la rabbia. Il suo approccio al rock avviene a soli 8 anni con l’acquisto di una Eko Eldorado, la sua prima chitarra elettrica. Durante un viaggio a Parigi, dopo due anni, rimane folgorato in un negozio di musica da “Paranoid” dei Black Sabbath, ed aveva solo dieci anni. Poi arriva “Revolver” dei Beatles, il suo primo album e nel 1976 assiste il suo primo concerto rock, quello dei New Trolls (era l’anno di Concerto grosso n.2). Dai Black Sabbath, passa per i Beatles e arriva ai New Trolls: formazione di tutto rispetto. Al Liceo Classico Michelangelo di Firenze, dove conseguirà la maturità nel 1980, diventa il frontman di una band liceale, i Mugnions, dal nome del fiume Mugnone. In quel periodo Piero si fa chiamare “Pierotten” in onore a Johnny Rotten (voce del gruppo punk rock dei Sex Pistols prima e dei Public Image Ltd poi). Curiosità : “rotten” significa sporco, marcio, un vero elogio per un punk vecchio stampo. Dopotutto sono gli anni ottanta. Dopo la maturità Pelù parte per Londra, il focolaio del punk della fine dei ’70’s. Ritornerà deluso dall’imborghesimento di quelli che una volta cantavano “God save the Queen” e “Anarchy in the U.K”. A questo punto la sua storia si incrocia con altri ragazzi affetti da quella stessa voglia di fare della buona e sana musica. Loro sono: Antonio Aiazzi, Renzulli, Gianni Marocciolo e Francesco Calamai che insieme a Pelù fondano i Litfiba, scegliendo come nome le iniziali dell’indirizzo telex della storica sala prove utilizzata negli esordi “L” (prefisso telex) “IT” (Italia) “FI” (Firenze) “BA” (via de’Bardi). Inizia così una storia di “Desapercido”; “17 re”; “Litfiba 3”; “El Diablo” (e a continuare). Come continua tutt’oggi anche la sua carriera solista, dopo i Litfiba.
Vincenzo Perfetti