Ritenuti affiliati a clan Pesce: contestati anche spari contro case dei familiari del pregiudicato che sfidò sicari su Fb

NAPOLI – Secondo l’accusa, avrebbero in più occasioni esploso colpi d’arma da fuoco verso le abitazioni di familiari di Fabio Orefice, il pregiudicato di Pianura che sfidò con una foto su Facebook i sicari che gli avevano sparato lo scorso ottobre. Ma avrebbero anche picchiato il titolare di un circolo ricreativo del quaritere, ritenuto vicino al clan nemico, costringeldolo a chiudere l’attività. E infine, lo scorso 11 maggio avrebbero compiuto un’intimidazione a mano armata nei confronti di un commerciante di Pianura, titolare di alcune attività, in passato vittima di richieste estorsive da parte di boss del clan Mele e di altri gruppi criminali, che aveva denunciato. In esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, sono stati arrestati dalla squadra mobile di Napoli cinque uomini ritenuti affiliati al clan Pesce. Sono il 23enne Salvatore Marfella, il 25enne Giuseppe Foglia, il 22enne Paolo Rosario Furno, il 23enne Emanuele Bracale, il 39enne Pasquale Pesce. Devono rispondere, a vario titolo, di detenzione e porto in luogo pubblico di armi da sparo, lesioni aggravate, minacce a pubblico ufficiale e violenza privata. Tutti reati aggravati dall’aver agevolato il clan di Pianura in guerra con la cosca dei Mele per il controllo degli affari illeciti.

 

 

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