
Dopo la sentenza del Tar che ha respinto il ricorso sul commissariamento, il primo cittadino si affida al Consiglio di Stato
“Prendo un impegno personale: Bagnoli sarà una battaglia che vinceremo”.
Il sindaco di Napoli Luigi de Magistris promette, parlando con l’Ansa, a poche ore dalla sentenza del Tar Campania che ha respinto il ricorso dell’amministrazione comunale contro il commissariamento di Bagnoli.
Un impegno che de Magistris prende “soprattutto – ha spiegato – con le famiglie di quanti hanno lottato in quelle fabbriche e pagato sulla loro pelle quella stagione politica”.
De Magistris dunque non arretra e anzi rilancia con la decisione di ricorrere al Consiglio di Stato. Il Comune quindi continuerà a non partecipare alle riunioni della cabina di regia.
De Magistris attacca anche i suoi avversari politici quali Bassolino e Lettieri dice “rappresentano quel sistema partitocratico”. Il sindaco si dice pronto “a dialogare” con il governo regionale e nazionale”, ma – ha sottolineato – “non servono stanze ammuffite in cui non si fanno le cose alla luce del sole”.
Per de Magistris “l’unica cabina di regia è la città, con il suo popolo, il sindaco democraticamente eletto, la Giunta e il Consiglio”.
Il primo cittadino, evidenziando di “rispettare la decisione del Tar che tuttavia è solo un momento di una lotta”, ha rivendicato la fondatezza del ricorso dell’amministrazione contro il quale – ha dichiarato – “Governo e Parlamento hanno dovuto scrivere una norma ad città per intervenire in un processo in corso”. Il riferimento è all’emendamento inserito nel Milleproroghe con cui si cancella la società di scopo prevista nell’articolo 33 dello Sblocca Italia.
De Magistris si è detto “fiducioso” che il Consiglio di Stato possa modificare la decisione anche perché – come ha spiegato – “Il ruolo costituzionale del Comune nella pianificazione urbanistica meritava maggiore attenzione così come” ha concluso il primo cittadini stigmatizzando il requisito dell’urgenza “visto che la situazione di Bagnoli è così da decenni e il Governo ha impiegato un anno e mezzo per nominare il commissario”.