L’ex senatore Pdl: “Scappò quando la Procura scoprì il patto per far cadere Prodi”
NAPOLI – Nel giorno della sentenza sul naufragio della Concordia, sceglie una metafora allusiva, in un’altra aula di tribunale. ”Belrusconi scappò come Schettino quando fuggì dalla nave”. Sergio De Gregorio ha fornito la sua versione sulla presunta compravendita dei senatori davanti alla prima sezione del Tribunale di Napoli. L’ex senatore ha affermato che l’ex Cavaliere, quando si rese conto che la procura di Napoli aveva scoperto il patto per far cadere il governo Prodi, si tirò indietro di fronte alle sue richieste di una ”exit strategy”, dopo una iniziale disponibilità. . De Gregorio ha definito la cosiddetta operazione Libertà come ”la peggiore vicenda di malcostume politico della storia dell’Italia repubblicana di cui sono stato tra i promotori”. E lo dice lui. Ha ripetuto ai giudici di aver concordato con l’imputato Berlusconi di passare ”gradualmente” al centrodestra e di procacciare altri “disponibili” a tradire la maggioranza. Tutto in cambio di tre milioni di euro di cui uno corrisposto sotto forma di finanziamento al movimento Italiani nel mondo e il resto in contanti, somme consegnategli in varie rate da Valter Lavitola, altro imputato. De Gregorio ha pure sottolineato che quando i pagamenti ritardavano, lui disattendeva le direttive di Forza Italia di presentarsi compatti in aula per votare contro il governo. E ciò allo scopo ”di mandare un segnale”. Quando ciò si verificava ”si scatenava il panico tra i senatori di Forza Italia”. ”Lavitola allora si precipitava a risolvere il problema e ritornava con i soldi”.
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