I Subsonica fanno ballare l’Arena Flegrea in un mix disco, techno, rock e reggae

L’allegria riflessiva del gruppo che mancava da 3 anni a Napoli

Erano tre anni che i Subsonica mancavano da Napoli, precisamente dal 25 giugno 2016, quando per celebrare i venti anni di attività si esibirono al Newroz Festival tenutosi all’Ippodromo di Agnano assieme ai 99 Posse ed a Jovine. Del resto li abbiamo visti esibirsi all’Heineken Jammin’ Festival del 2002 quando furono di supporto a Carlos Santana a cui fecero da supporto anche i Planet Funk ed i Garbage, li abbiamo visti esibirsi alla Mostra d’Oltremare di Napoli, li abbiamo visti esibirsi al Palamaggiò di Caserta, e, poi, li abbiamo visti esibirsi di nuovo alla Mostra d’Oltremare di Napoli il 16 luglio 2009 quando suonarono poco prima del memorabile concerto dei The Prodigy per il Carpisa Nea-polis Festival 2009, li abbiamo visti esibirsi all’Arenile di Bagnoli ed hanno sempre dato tutto quello che potevano. Ebbene così è stato anche per il concerto tenuto all’Arena Flegrea di Napoli per il Noisy Naples 19, concerto durato ben più degli ormai canonici novanta minuti, cominciato con Bottiglie Rotte, proseguito con Discolabirinto (che riporta sempre alla mente il video con un Morgan nel fiore degli anni), con l’omaggio a Franco Battiato con Up Patriot to Arms (uno dei pochi casi in cui la cover è meglio dell’originale), con Nuova ossessione, con Jolly Roger, con Fenice, con Punto critico, con il classico Liberi tutti, con Lazzaro e con L’incredibile performance di un uomo morto.

Dopo una breve pausa, certamente giustificata visto che i Subsonica si erano esibiti solo il giorno prima all’Ippodromo delle Capannelle per Rock in Roma 2019, si è passati ad una sentitissima Sole silenzioso per poi tornare all’ultimo album 8, ottavo album in studio dei Subsonica, con L’incubo e con I cani, canzoni queste ultime due registrate con Willie Peyote.

E’ venuto poi il tempo di classici come Nuvole rapide, Aurora sogna e Colpo di pistola e di meno classici ma, comunque, di altissimo livello come Depre, Incantevole, Il cielo su Torino, L’odore, Abitudine.

E’ giunta l’ora della conclusione con Benzina Ogoshi, canzone paradigmatica dell’allegria riflessiva di cui sono diffusori i Subsonica, seguita dall’introduzione di Samuel al classico dei classici dei Subsonica: Tutti i miei sbagli. Canzone questa portata al Festival di Sanremo del 2000 in cui non credevano, forse, nemmeno i Subsonica che non l’avevano nemmeno inclusa nel primo album Microchip emozionale e, poi, rivelatasi un classico con la sua intro da musica classica. La fine del concerto è affidata a Strade per il pubblico dell’Arena Flegrea in visibilio per un concerto di musica disco-techno-rock-punk-reggae-dub tutta da ballare affidata alla chitarra ed alla voce di Max Casacci, alla tastiera di Boosta, alla batteria di Ninja, al basso di Vicio ed affidata alle idee, alla cultura, alla voce ed al carisma di Samuel in piena forma nonostante l’operazione al cuore da lui subita pochissimo tempo fa.

Gianfranco Meo

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