Venerdì l’unica tappa al Sud del terzetto di New York. Nello stesso giorno, mostra nell’Art Gallery: installazione di Annalisa Iadicicco contro la violenza delle armi

NAPOLI – È l’evento napoletano dell’estate: i Blonde Redhead stanno per solcare il palco di Soundgarden, il contenitore estivo di eventi alla Mostra d’Oltremare organizzato da Neapolis Festival, Ufficio K, Stella Film, Neuhm, Intolab e Lanificio 25. Il giardino urbano del suono si conferma ancora una volta luogo elettivo per la musica, ma anche per cinema e arte, con due nuovi eventi.

Domani penultimo appuntamento dedicato ai film. Sul maxischermo una pietra miliare del cinema: Trainspotting, film del 1996 diretto da Danny Boyle, tratto dall’opera omonima di Irvine Welsh del 1993. Quattro amici in Scozia con problemi di droga: Mark Renton (detto Rent), voce fuori campo; l’amico Spud, goffo ma pacifico; Sick Boy, ossessionato da Sean Connery,  Tommy, onesto e sincero, e Francis Begbie, delinquente abituale, alcoolizzato e tendenzialmente violento. Sempre all’aperto su comode sdraio, inizio spettacolo alle 21.30.

Venerdì 17 il trio indie newyorchese dei Blonde Redhead chiude il tour italiano pronto a suonare, davanti al pubblico in arrivo da tutta la Campania, la sua ultima fatica discografica, Barragán. Quando i Blonde Redhead si formarono, nel 1993, erano inizialmente un quartetto, ma dal 1995 in avanti divennero l’indivisibile trio composto dai gemelli italo-canadesi Amedeo e Simone Pace e dalla studentessa d’arte giapponese Kazu Makino. La loro musica degli inizi era oscurata dalle associazioni con la scena post-no wave/noise: il nome era preso da una canzone dei DNA di Arto Lindsay e i loro primi album erano pubblicati su Smells Like Records di Steve Shelley, il batterista dei Sonic Youth. A quei tempi, questi riferimenti avrebbero fatto pensare ad una band condannata ad inciampare nell’inospitale paesaggio post-grunge. Ma i Blonde Redhead sono ancora qui. E dopo 21 anni, è diventato ovvio che non abbiano mai fatto un album per la fama, o per soldi. Fanno musica semplicemente perché devono.

Barragán è uno degli album più freschi del catalogo dei Blonde Redhead, un nuovo percorso sonico dopo nove album in carriera. La reputazione della band è stata costruita sulla continua evoluzione delle proprie dinamiche sonore, e in questo senso Barragán non delude. E’ l’album più spoglio, essenziale e minimalista che i Blonde Redhead abbiano mai fatto. I tremiti di tastiera analogica e i ritmi sfasati e sinuosi del batterista Simone Pace trascinano Kazu Makino e Amedeo Pace, due delle voci più distintive della musica indipendente. Le canzoni, sensuali e sorprendenti, mostrano un nuovo aspetto dei tre cantautori, e rendono per questo Barragán un fondamentale passo in avanti per una delle band di New York City più importanti delle ultime due decadi.

 

Parla newyorchese anche un’altra importante presenza della programmazione settimanale di Soundgarden. Alle 19.30 di venerdì 17 vernissage nell’Art Gallery, l’area a cura di Gianluca Resi e Estudio. L’artista Annalisa Iadicicco, campana di nascita ma newyorchese d’adozione, espone a Soundgarden la sua opera “2nd Amendment”: installazione fatta di metallo, cartello stradale riciclato, Plexiglas e luci LED. L’opera è ispirata alla sparatoria avvenuta alla scuola elementare Sandy Hook nel 2012 e da altre stragi causate dalle armi libere negli Stati Uniti. Stessa filosofia che ispira le Stop Gun Violence T-shirt – che ripropongono il motivo dell’opera – il cui ricavato sarà in parte devoluto a organizzazioni  non profit che lavorano con bambini e  famiglie organizzando programmi educativi in comunità ad alto livello di violenza. Durante l’inaugurazione saranno presentate anche nuove esposizioni di Gianluca Resi e la sua visione della pop art, le nuove opere materiche di Ada Ferrante e gli ultimi lavori di Luisa Corcione. Una galleria in continua evoluzione, che dall’interno vuole attirare nella sua spirale quadrata artisti provenienti da tutto il mondo. “Un punto nevralgico polivalente dove Arte, Musica, Cinema, Teatro, Fotografia e Danza possano sussistere e fondersi – spiegano i curatori -, una realtà che ospiterà performance, workshop, collettive d’arte e laboratori”.

 

Domenica 19 luglio Details presenta Alan Fitzpatrick [Drumcode]_Alberto Croce_Punch Lines_Black Addict. Alan Fitzpatrick, uno dei più influenti artisti techno del presente, è in testa alle classifiche da anni con tracce come “Truant”, “Skeksis”, “For An Endless Night”, “Always Something For Nothing” e “Reflections”, raccogliendo elogi e apprezzamenti per la vitalità, l’originalità e l’inventiva che ha finito per caratterizzare la sua musica. Evoluto con il tempo verso una gamma più ampia di sound, nella tavolozza sonora di Fitzpatrick si registrano esperimenti che sfiorano influenze soul, elettroniche, dub e house.

 

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