Ucraina, De Luca: “L’Italia non può essere appendice passiva e succursale di Zelensky e della Nato”

Il governatore:”Dobbiamo anche dire a quelli che ricevono le nostre armi per difendersi che nessuno poi può dire ‘decido io quello che si fa’

Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca in diretta Facebook ha rilasciato dichiarazioni molto dure sulla guerra in Ucraina, criticando la Nato e il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky senza giri di parole e proponendo iniziative di massa a sostegno della pace. Posizioni molto avanzate e realiste rispetto al Partito Democratico e altre forze dell’area del centro sinistra.

L’Italia e i governi non possono più essere una appendice, una succursale della Nato, una segreteria distaccata del suo generale Jens Stoltenberg che per quello che mi riguarda sta dando prove di grande ottusità  politica – ha detto il governatore – Abbiamo il dovere di reintrodurre nel linguaggio della politica la parola pace“.  

E’ dovere di governi e partiti dire al popolo italiano qual è l’obiettivo che stiamo perseguendo – ha continuato De Luca – “Quello che non è accettabile – ha aggiunto De Luca – è andare avanti per forza di inerzia e senza parlare chiaro, senza dire al nostro popolo quali sono le conseguenze delle nostre azioni e quali sono gli obiettivi che dobbiamo perseguire. Se l’obiettivo è la vittoria militare dell’Ucraina bisogna dirlo, ma bisogna anche dire con chiarezza quali sono le conseguenze di questa ipotesi”.

Critiche durissime al presidente dell’Ucraina.  “Dobbiamo anche dire a quelli che ricevono le nostre armi per difendersi che nessuno poi può dire ‘decido io quello che si fa’ – ha puntualizzato il presidente della Regione Campania – Mi riferisco ovviamente al governo ucraino. Il presidente ucraino non può dire ‘non si dialoga con nessuno’. Chi non vuole dialogare con nessuno dovrà assumersi la responsabilità di risolvere i suoi problemi nazionali da solo. Chi sta resistendo con le armi, con i soldi, con il prezzo economico ed energetico pagato dai Paesi occidentali, non può dire ‘decido io’, decidiamo insieme se e quando promuovere un’iniziativa di dialogo e di pace

De Luca non usa mezzi termini: “Siamo ad un passo dalla guerra nucleare. Auspico il cessate il fuoco per un mese in Ucraina. Dal 24 febbraio c’è stata un’evoluzione sempre più drammatica della guerra in Ucraina – ha sottolineato – abbiamo detto con chiarezza delle grandi responsabilità  della Russia nell’aggressione, abbiamo sostenuto l’Ucraina a difendersi dall’aggressione russa. Negli ultimi giorni c’è stata una evoluzione e drammatizzazione inimmaginabile nella guerra in Ucraina. La Russia ha proceduto all’annessione di 4 regioni dell’Ucraina ma soprattutto è iniziata a circolare in maniera preoccupante l’uso delle armi nucleari. Questi due elementi determinano una svolta profondamente diversa e ci obbligano a prendere iniziative di massa a sostegno della pace”.

Il governatore della Campania si rivolge ai giovani ribadendo l’intenzione di organizzare una manifestazione per la pace a fine ottobre a Napoli con l’obiettivo di un cessate il fuoco di un mese in Ucraina. “Cari ragazzi, vorrei farvi un appello affettuoso e caloroso a una mobilitazione per la pace. Abbiamo lanciato l’idea di tenere a Napoli a fine ottobre una grande manifestazione per la pace – ha spiegato De Luca – nella quale vorremmo coinvolgere mondo giovanile, mondo del volontariato, mondo religioso, mondo della scuola, singole personalità. Un passo alla volta stiamo arrivando impercettibilmente a un passo dall’uso delle armi nucleari. Non è tollerabile. L’obiettivo che ci proponiamo non è vago, è preciso: il cessate il fuoco in Ucraina per un mese, per dare la possibilità a Stati, Governi, singole personalità di mettere in campo un’iniziativa che possa avviare il percorso di pace. Sembra quasi impossibile ma è necessario tentare“.

De Luca ha sottolineato come “la parola pace sembri scomparsa dal panorama politico del nostro Paese, e questo non è possibile. La pace prima di tutto, perché se arriviamo all’uso delle armi nucleari scompaiono i torti e le ragioni, i colpevoli e gli innocenti, e rimangono sul campo soltanto i morti e l’olocausto. Credo che sia arrivato il tempo per mobilitarsi e per pretendere che Stati, Governi e singoli partiti dicano al popolo italiano qual è l’obiettivo che stiamo perseguendo. Stiamo inviando armi, consentiamo all’Ucraina di difendersi? Bene, ma l’obiettivo qual è? La soluzione militare del conflitto? Se è questo l’obiettivo siamo alla pazzia, e siamo davvero alla vigilia di una guerra nucleare – ha concluso De Luca – Allora è bene mobilitarsi perché i popoli sappiano in che direzione vengono guidati. Vi aspettiamo tutti quanti a fine ottobre a Napoli per una mobilitazione straordinaria con la sola bandiera della pace al di là di ogni distinzione”.

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