Terme di Agnano, vicenda licenziamenti in Parlamento: in campo Movimento 5 Stelle

Finiscono nella bufera i verbali di conciliazione-capestro imposti ai lavoratori

Sulla questione dei verbali di conciliazione-capestro e del licenziamento dei lavoratori delle Terme di Agnano(azienda di proprietà del Comune di Napoli), questione sollevata da Il Desk.it scendono in campo i parlamentari e i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle. Pronte interrogazioni parlamentari e consiliari. Continuano a tacere, invece, gli esponenti della sinistra ed i cosiddetti esponenti dei movimenti  arancioni, fucsia che si ergono a paladini dei diritti delle classi lavoratrici.

Durissima la dichiarazione della deputata pentastellata, Rina Valeria De Lorenzo: “Il licenziamento dei lavoratori delle Terme di Agnano che si sono rifiutati di sottoscrivere atti di conciliazione capestro con cui avrebbero dovuto rinunciare ai diritti acquisiti, accettando riduzioni salariali e demansionamenti rappresentata l’ennesimo attentato ai diritti dei lavoratori frutto di conquiste sociali e civili del secolo scorso, dinanzi al quale la politica non può restare in silenzio”.  La parlamentare del Movimento 5 Stelle annuncia un’interrogazione parlamentare. “Il mio impegno é quello di portare in Parlamento l’ennesimo caso di condotte gravemente pregiudizievoli per i lavoratori sottoposti ad un costante furto di diritti chiamando in causa il Comune di Napoli, proprietario dell’azienda termale – sottolinea –  Non mi sorprende il silenzio del sindaco De Magistris che non ha fornito alcun chiarimento richiesto neppure agli Uffici della Camera in occasione della presentazione dell’interrogazione parlamentare a mia prima firma relativa alle note vicende delle lavoratrici di Napoli Servizi per le quali la magistratura aveva già accertato la nullità delle conciliazioni per mancanza del requisito del consenso per violenza morale. Ê inaccettabile che i responsabili di una società di proprietà dell’ente di Palazzo San Giacomo, si comportino come caporali e faccendieri senza scrupoli – conclude Rina Valeria De Lorenzo –  Continua il nostro impegno volto a ridisegnare una nuova politica del lavoro per restituire ai lavoratori quella dignità e quelle garanzie che sono state loro tolte dalla legislazione degli ultimi anni, nonché a completarle ed adeguarle ai tempi“.

I CONSIGLIERI COMUNALI MATTEO BRAMBILLA E MARTA MATANO(M5S): “UN’ALTRA PARTECIPATA COMUNALE CHE VIOLA I DIRITTI DEI LAVORATORI” – “I lavoratori minacciati di licenziamento se non rinunciano ai propri diritti. Ancora una volta una società partecipata del Comune di Napoli, in barba a tutte le leggi e, soprattutto, alle dichiarazioni continue del Sindaco di rispettare la  Costituzione proteggere i deboli ecc. ecc., viola ogni norma in materia di lavoro proponendo ai pochi lavoratori superstiti delle Terme di Agnano di rinunciare ai propri diritti pena il licenziamento” – evidenziano in una nota i consiglieri comunali Matteo Brambilla e Marta Matano del Movimento 5 Stelle –  Dopo la vicenda dei lavoratori di Napoli Sociale che per non essere licenziati hanno dovuto accettare simili condizioni ma, ricorrendo al giudice del Lavoro sono riusciti ad ottenere l’annullamento di quegli accordi capestro riottenendo così le loro qualifiche e le loro retribuzioni salariali, oggi i lavoratori delle Terme di Agnano si trovano a subire il medesimo ricatto”. Gli esponenti pentastellati si soffermano sulle funzioni dell’azienda partecipata.  “Dopo tutte le falsità narrate in merito al rilancio di una azienda storica, con un patrimonio archeologico al suo interno e delle condizioni generali uniche al mondo, dobbiamo assistere a tale ultima ingiustificabile mossa da parte del commissario liquidatore – sottolineano ancora Brambilla e Matano –  Nel frattempo, dalla prima amministrazione De Magistris, le Terme di Agnano sono state smembrate e ridotte al lumicino, decotte al punto giusto per essere svendute al primo affarista. E difatti da diversi mesi si rincorrono dichiarazioni sulle potenzialità delle Terme di Agnano. Dichiarazioni di imprenditori privati ovviamente. E così, da una parte il Sindaco sbandiera ai quattro venti di non voler svendere i “gioielli” della Città, dall’altra nomina degli amministratori che tutto hanno fatto tranne che rilanciare la struttura e che, per giunta, compiono atti chiaramente antisindacali e antisociali. Ci chiediamo se tra i “soggetti deboli” da tutelare ed aiutare, sono considerati anche i lavoratori in generale e, come in questo caso, i lavoratori delle Terme di Agnano – concludono Brambilla e Matano – Errare è umano ma perseverare è diabolico e l’incapacità del Sindaco de Magistris e della sua Giunta nell’amministrare la Città purtroppo viene ancora una volta in risalto a danno dei deboli e dei lavoratori”

                                                                                                            Ciro Crescentini

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