Sciopero della fame, Navigator colta da malore

Al quinto giorno di digiuno, svenimento per Ilenia De Coro. La giovane condotta in ospedale dall’ambulanza. Gli scioperanti: “Istituzioni in silenzio”. Annunciato lo stop a questo tipo di protesta

Malore per uno dei cinque navigator in sciopero della fame sotto la Regione Campania. Poco prima delle 14, è svenuta Ilenia De Coro, complici il caldo afoso ed il quinto giorno di digiuno. Sul posto chiamata l’ambulanza. La giovane è stata trasportata in ospedale per accertamenti. Un altro mezzo del 118 ha soccorso Carlo Del Gaudio, il più grande del gruppo, con la febbre a 38. I parametri vitali di entrambi, ieri, destavano qualche preoccupazione. Invece, sono in buone condizioni gli altri due scioperanti, Fabrizio Greco e Claudio Caccavale. Ma restano estreme le condizioni della protesta. I navigator, però, sono decisi a non mollare. Da vincitori di selezione pubblica, chiedono la firma del governatore De Luca sulla convenzione con l’Anpal, per essere assunti nel ruolo di tutor del reddito di cittadinanza. E accusano: “Dall’inizio dello sciopero, nessuno nessuno si è fatto vivo tra chi è nelle istituzioni”.

 

Stop allo sciopero della fame. I navigator: “Tavolo tecnico, 40 giorni senza soluzione”

Tra i manifestanti sale la tensione inevitabilmente, pur mantenendo un profilo non violento. A seguito del ricovero dei due colleghi, i navigator hanno diffuso una dura nota, nella quale si annuncia lo stop allo sciopero della fame. Tuttavia, “senza mai abbandonare la nostra legittima protesta, che continuerà più forte di prima”. “Abbiamo preso atto dell’insensibilità, dell’incoscienza e delle finalità politiche – scrivono i navigator – di questa classe dirigente, che sta calpestando anche la salute delle persone. Abbiamo compreso che non ci sono limiti al teatrino politico che è lungi dal finire.  Ci siamo appellati al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al Presidente del Consiglio appena incaricato, Giuseppe Conte, abbiamo chiesto spiegazioni al Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, abbiamo interpellato tutte le Istituzioni di ordine e grado, ma nessuna risposta istituzionale è pervenuta, ad oggi, ai 471 vincitori della selezione pubblica dei Navigator Campani. Nessuna risposta, neanche dopo cinque giorni di sciopero della fame sotto il Palazzo della Regione Campania”. I dimostranti sottolineano di aver vissuto una pagina nera della vita istituzionale.

“Oggi – prosegue la nota – è una dolorosa giornata per la Repubblica italiana, le Istituzioni hanno dimostrato disinteresse rispetto a una questione che merita la massima urgenza per la sua risoluzione.  Lo sciopero della fame ha mostrato all’opinione pubblica l’assurdità di scelte politiche e di comportamenti istituzionali scorretti che hanno ricadute sulla carne viva dei propri cittadini e sui diritti costituzionali che dovrebbero essere sempre tutelati”. Un’invettiva è rivolta anche al tavolo tecnico tra Regione Campania, Anpal Servizi e governo. “Da oltre quaranta giorni – si ricorda – non è stata trovata una soluzione su questa trattativa ma solo un rimpallarsi di responsabilità”. Quindi l’ennesima richiesta di sbloccare la vertenza. “Il nuovo governo – affermano i navigator-, come priorità assoluta, dovrà avere l’onere di risolvere questa empasse politica. Per questo richiediamo un confronto diretto e immediato con Regione Campania, Governo e dirigenza di Anpal Servizi s.p.a. Nelle more di quanto richiesto, noi navigator campani esigiamo la contrattualizzazione subito”.

 

Saiello (M5S): “Il Pd e gli assessori si ribellino a De Luca”
Un invito al Pd ed agli assessori regionale ai “ribellarsi a De Luca”, nella vicenda navigator. La provocazione è lanciata da Gennaro Saiello, consigliere regionale M5S.
“Oramai è chiaro – sostiene il consigliere pentastellato – che la mancata assunzione dei Navigator, frutto di un evidente dispetto di De Luca al nostro e capo politico, sta imbarazzando anche i consiglieri regionali Pd e alcuni componenti della stessa giunta. A cominciare proprio dall’assessore al Lavoro Sonia Palmeri, che pare abbia invano cercato di convincere il suo governatore a rispettare l’intesa sottoscritta in conferenza Stato-Regioni il 17 aprile scorso e poi rinnegata”. Quindi, secondo Saiello, “è evidente che nessuno, compresi la maggioranza Pd, possa condividere la scelta di rifiutare 471 dipendenti pagati dal Ministero del Lavoro, dunque a costo zero per le casse regionali, che andrebbero a rinfoltire gli organici dei centri per l’impiego e la cui assunzione, come previsto dall’accordo, comporterebbe anche un finanziamento di 11 milioni per l’acquisto di software e strumenti informatici e l’ammodernamento strutturale degli stessi centri”. Quindi l’invito.
“Auspichiamo che – aggiunge Saiello – i consiglieri Pd e gli assessori regionali trovino il coraggio di ribellarsi al loro governatore e gli chiedano pubblicamente di firmare l’assunzione di questi ragazzi, alcuni dei quali in precarie condizioni di salute perché al quinto giorno di sciopero della fame. Non firmare la convenzione non solo non consentirà di assumere centinaia di nostri giovani laureati, ma anche di bloccare la fase due del reddito di cittadinanza che nella nostra ragione darà lavoro a decine di migliaia di attuali percettori”.

 

Buonanno (assessore comune di Napoli): “Imbarazzante assenza delle istituzioni”

In mattinata, al presidio degli scioperanti si è presentato l’assessore al lavoro del comune di Napoli, Monica Buonanno. Nel portare la solidarietà della giunta, Buonanno giudica “imbarazzante e incomprensibile che a cinque giorni dall’inizio dello sciopero della fame dei navigator campani, non si avverta da parte degli interlocutori istituzionali nemmeno un senso di partecipazione”. “Ignorare che – aggiunge – alcuni dei 471 giovani laureati, selezionati tramite procedura pubblica, stiano digiunando per l’attuazione del diritto al lavoro lascia stupiti”. Per Buonanno a “latitare dalla sede del governo regionale” è il buon senso. Il comune di Napoli rinnova la disponibilità “ad ogni forma di interlocuzione nazionale e locale per porre un argine a questa pagina di storia locale”.

Gianmaria Roberti

Condividi sui social network
  • gplus
  • pinterest